Home 2015 8 luglio CLASSIFICAZIONI DEGLI ATENEI L'OSSESSIONE DEI RANKING
L'OSSESSIONE DEI RANKING PDF Stampa E-mail

Nel 2003 un gruppo di ricercatori dell’Università cinese Jiao Tong di Shanghai ha messo a punto il primo ranking comparativo globale che misura il valore di un ateneo sulla base delle pubblicazioni su riviste scientifiche, e numero di citazioni di questi da parte di altri studi, eventuali premi Nobel e Field Medalist tra gli ex alumni. Più che una classifica, l’iniziativa cinese si è rivelata un guanto di sfida. Da allora si sono moltiplicati in modo esponenziale i ranking internazionali. Dare un voto alla qualità dell’insegnamento è particolarmente complesso. Perciò sono nati, a vario titoli, indici un po’ per tutti i gusti. Ellen Hazelkorn, direttore del dipartimento di Ricerca e Impresa dall’Istituto di tecnologie di Dublino si è presa la briga di contarli tutti, e ne ha trovati ben 150. Insomma, a ben cercare una promozione c’è per tutti, in quella che Hazelkorn definisce “l’ossessione dell’eccellenza” e la “schizofrenia dei ranking”. Tant’è che molti atenei investono tempo e denari per adeguarsi agli standard internazionali di queste classifiche, in modo tale da potersi fregiare di titoli che aumentino la popolazione di matricole e diventino attrattive per i migliori talenti in circolazione. La scelta del campionato su cui puntare è molto varia come vari sono i panieri di valutazione. Nel 2004 nasce il QS World University Rankings, creato dalla società britannica Quacquarelli Symonds, utilizzando rating di studenti e docenti in cinque discipline differenti, nello stesso anno, in Spagna parte Webometrics Ranking e negli Usa Human Resources & Labor Review, nel 2006 è la volta del Top 100 Global Universities della rivista Newsweek, e poi ancora Times Higher Education World University Rankings, Academic Performance, U. S. News & World Report’s Best Global Universities Rankings, e infine l’ultimo arrivato, l’anno scorso, l’europeo U-Multirankdove troviamo sei università italiane tra le 148 migliori del mondo. (Fonte: C. Benna, La Repubblica 18-05-15).