Home 2015 18 maggio STUDENTI STUDENTI. RIDUZIONE DEGLI IMMATRICOLATI
STUDENTI. RIDUZIONE DEGLI IMMATRICOLATI PDF Stampa E-mail

Poco più di due anni fa, nella sua dichiarazione “Le emergenze del sistema” il CUN osservava che il numero degli immatricolati nelle università italiane aveva subito un calo di circa 58.000 unità, non troppo distante dal numero di iscritti presso un grosso ateneo come l’Università Statale di Milano. A distanza di due anni, gli immatricolati sono diminuiti ulteriormente di circa 10.000 unità nel 2012/2013, per riconfermarsi attorno a 270.000 nel 2013/2014. Se disaggreghiamo i dati dell’ultimo decennio su base geografica, il numero di immatricolati nel Centro-Sud ha subito una riduzione del 25.9 e del 29.9%. Un dato che non sorprende, se teniamo conto che Nord e Centro hanno mediamente erogato borse verso il 90% degli idonei, mentre al Sud questa percentuale scende sotto il 60%. La situazione fin qui descritta è tutt’altro che rosea e le scelte di politica universitaria effettuate nel recente passato non fanno che presagire un ulteriore peggioramento per il futuro. Come interpretare, infatti, la retorica del merito se non come uno strumento per dare il colpo di grazia a quegli atenei che, tra immatricolazioni in calo, organici ridotti e budget sempre più tagliati, sono già oggi in difficoltà? Se in linea di principio si può certamente essere d’accordo sul principio “chi sbaglia, paga”, tuttavia nel caso delle università si cerca di far pagare alla collettività gli errori di una ristretta cerchia di persone. La “quota premiale” del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), ad esempio, dovrebbe servire a premiare gli atenei più virtuosi. Qui sorge il paradosso. Infatti, se di premio deve trattarsi, la logica vorrebbe che fosse qualcosa che si aggiunge all’ordinario. Nella retorica del merito, invece, questo punto di vista si inverte ed il premio viene erogato a saldo zero per le casse statali, ovvero con risorse sottratte agli altri atenei dal normale FFO. Quindi, se da un lato alcuni atenei vengono premiati, dall’altro molti vengono pesantemente puniti e la punizione, più che essere riservata ai responsabili di eventuali azioni sconsiderate, viene diretta contro gli studenti e le popolazioni delle aree degli atenei colpiti, entrambi del tutto incolpevoli. È merito questo? (Fonte: D. Delle Side, Roars 23-04-2015)