RICERCA. IL DECALOGO DEL LEIDEN MANIFESTO FOR RESEARCH METRICS |
L’anno scorso, durante il convegno STI 2014, la comunità degli scientometristi sembra essersi improvvisamente resa conto dei danni collaterali e delle distorsioni create da un cattivo o maldestro uso degli indici bibliometrici prodotti e messi a disposizione dalla comunità stessa. E, verificato che i buoi erano scappati, ha provato a chiudere il recinto con un decalogo pubblicato su Nature che sta rimbalzando in tutte le liste di discussione. Il “Leiden Manifesto for research metrics” contiene 10 principi rivolti a chi utilizza le metriche per scopi valutativi e parte proprio da una preoccupazione crescente rispetto al loro uso scorretto: 1. La valutazione quantitativa deve supportare il giudizio qualitativo. 2. Misurare le prestazioni in relazione alla missione di ricerca dell’istituzione, del gruppo o del ricercatore. 3. Salvaguardare l’eccellenza nella specifica ricerca locale. 4. Mantenere aperto, trasparente e semplice il processo di acquisizione dei dati e quello di analisi. 5. Consentire ai valutati di verificare i dati e l’analisi. 6. Tenere conto delle differenze tra aree disciplinari nelle pratiche di pubblicazione e citazione. 7. Basare la valutazione dei singoli ricercatori su un giudizio qualitativo del loro portafoglio scientifico. 8. Evitare finta concretezza e falsa precisione. 9. Riconoscere gli effetti sistemici della valutazione e degli indicatori. 10. Verificare regolarmente la qualità degli indicatori ed aggiornarli. (Fonte: Redazione Roars 28-04-2015) |