Home 2015 14 aprile UE. ESTERO IL FUTURO DELL’EUROPA NELLA SCIENZA
IL FUTURO DELL’EUROPA NELLA SCIENZA PDF Stampa E-mail

A ridosso della prima grande guerra mondiale, Albert Einstein e Georg Friedrich Nicolai pubblicarono un Manifesto con il quale esortarono gli scienziati e gli artisti a opporsi al conflitto tra le nazioni e a impegnarsi per costruire la pace. I due scienziati invitavano poi i giovani, “buoni europei di domani”, a fare dell’Europa una casa comune. Siamo partiti da quell’invito e dalla sua straordinaria attualità con questi anni di crisi e di radicalizzazione dei fondamentalismi, perché siamo convinti che, ancora una volta, la comunità degli scienziati possa e debba far sentire la sua voce e dare un contributo importante a invertire la rotta. Non è secondario che alcune recenti azioni terroristiche si siano rivolte contro persone e luoghi a vario titolo collegati alla cultura, alla libertà, al dissenso, alla laicità. Colpire la conoscenza vuol dire spezzare anime, devastare l’identità, la memoria e quindi il futuro e le libertà. Indebolire le democrazie, sottrarre libertà fa aumentare il senso di insicurezza nelle persone e devasta la stessa produttività della ricerca scientifica, perché anch’essa necessita di libertà, in quanto esprime la forma più alta di creatività e di solidarietà fra le persone. Per questo la scienza e la ricerca da sempre rappresentano baluardi e strumenti per contrastare ogni forma di violenza e oscurantismo e rinforzare la pace, la libertà e la democrazia. Alla Scienza, a questa idea di conoscenza, inoltre noi possiamo, come nell’auspicio di Einstein e Nicolai, affidare il futuro dell’Europa, affinché possa lanciare risposte migliorative alle condizioni di vita individuale e collettiva, attuando modelli alternativi di sviluppo e crescita qualitativa. (Fonte: dall’intervento del Presidente del Cnr Luigi Nicolais nel corso dell’incontro Science: Europe, Democracy and Peace, scienzainrete marzo 2015)