Home 2015 18 marzo STUDENTI STUDENTI STRANIERI. Il LORO VALORE IN TERMINI FINANZIARI
STUDENTI STRANIERI. Il LORO VALORE IN TERMINI FINANZIARI PDF Stampa E-mail

È ormai internazionalmente riconosciuto il valore in termini finanziari degli studenti stranieri, tanto che questa consapevolezza ha da tempo scatenato la corsa degli atenei alla conquista delle loro immatricolazioni, calamite per finanziamenti soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti, durante l’anno accademico 2013/14, gli 886.052 studenti internazionali e le loro famiglie hanno dato vita a 340.000 posti di lavoro (+8,5% rispetto al 2012/13) e contribuito all’economia americana per 26,8 miliardi di dollari, incrementando così di quasi 12 punti percentuali il guadagno rispetto all’anno precedente.
Se a livello globale l’aumento delle immatricolazioni è guidato da studenti provenienti da nazioni con reddito pro-capite medi e bassi, sono gli studenti di paesi a reddito medio-alto a registrare un aumento vertiginoso, un +161% fra 2000 e il 2012 (+29% è la media Ocse). In molti Paesi non Ocse ad alto reddito, come Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Singapore, il meccanismo che dal 2006 guida l’iscrizione a università straniere è oliato abbondantemente da iniziative dei governi domestici, come borse di studio ed estesi programmi di mobilità. Secondo i dati dell’Institute of International Education negli Stati Uniti gli studenti internazionali sono aumentati del 55% fra il 2003 e il 2014; di questi, quasi i due terzi si autofinanziano, circa 66.000 ricevono aiuti dal proprio governo e 50.000 sono sponsorizzati da un datore di lavoro. In media gli Stati Uniti oggi spendono per ogni studente straniero il 23% in meno che nel 2008. Eppure il tasso di crescita delle immatricolazioni è in continua crescita. E il contributo netto che questi studenti portano agli Stati Uniti è cresciuto del 72% rispetto all’anno accademico 2007/2008, da 16 a 27 miliardi, con tre posti di lavoro creato ogni sette studenti internazionali.
(Fonte: C. Mezzalira, IlBo 05-03-2015)