Home 2015 18 marzo FINANZIAMENTI IL RITORNO PER L’ECONOMIA DEI FINANZIAMENTI ALLA RICERCA
IL RITORNO PER L’ECONOMIA DEI FINANZIAMENTI ALLA RICERCA PDF Stampa E-mail

C'è un solo modo per uscire dalla crisi, più soldi pubblici per la ricerca e saper «corteggiare» i filantropi come negli Stati Uniti. Nel 2010 Obama aveva lanciato Star Metrics per chiedere agli scienziati di aiutarlo a capire che cosa abbia fruttato all'economia americana tutto quello che era stato investito in ricerca negli ultimi anni. Ne è uscito un rapporto di 600 pagine. Sembra fuori discussione che gran parte della crescita del Paese dipenda dall'aver investito in ricerca e l'esempio più convincente è quello del genoma. Per decodificare quello dell'uomo, negli Stati Uniti si sono investiti 3,8 miliardi di dollari, ma il ritorno per l'economia è stato di 800 miliardi in 13 anni: vuol dire che un dollaro speso ne rende 140. Solo nel 2010 quel progetto ha consentito di creare 310 mila posti di lavoro (e dal 1998 al 2010 i posti in più sono stati 3 milioni e 800 mila). Ci sono costi associati all'investire in ricerca: per esempio, le cure di oggi mantengono in vita grandi anziani che qualche anno fa sarebbero morti; è certamente un successo della ricerca medica, ma il mantenere in vita queste persone costa. Se parli coi nostri politici ti dicono che non è tempo di pensare alla ricerca, è un momento difficile. Ma quando Abraham Lincoln lanciò il Morrill Act — il decreto che metteva le basi perché i giovani di talento potessero accedere all'educazione avanzata — si era in piena guerra civile. A chi gli chiese perché, Lincoln rispose: «Per dare un futuro alla nazione». Si chiama lungimiranza. Certo, lui era Lincoln, ma la cosa che a me fa più impressione è che questo succedeva il 22 aprile 1863. Sono passati più di 150 anni. Da noi si fanno previsioni, proclami e promesse. Ma tutto lascia il tempo che trova. (Fonte: G. Remuzzi, Corriere La Lettura 22-02-2015)