Home 2015 16 febbraio UE. ESTERO TAIWAN. SCANDALO PER IL BYPASS DI PROCEDURE DI PEER-REVIEW
TAIWAN. SCANDALO PER IL BYPASS DI PROCEDURE DI PEER-REVIEW PDF Stampa E-mail

Lo scorso luglio SAGE Publications, una delle più quotate case editrici scientifiche a livello mondiale, ha dovuto ritrattare sessanta articoli pubblicati tra il 2010 e il 2013 su una delle sue riviste, il Journal of Vibration and Control, a causa di fondati indizi relativi all’utilizzo di profili fittizi per bypassare procedure di peer-review facendo in modo che l’autore potesse valutare se stesso, e all’accordo tra autori “amici” per citarsi sistematicamente l’un l’altro e giudicarsi in modo favorevole. Le dimensioni dello scandalo e l’alto livello dei ricercatori coinvolti, per lo più orbitanti attorno ai maggiori istituti universitari di Taiwan, sistema accademico in crescita e considerato di grande rilievo nella regione pacifica, hanno prodotto una vasta eco, fino a costringere alle dimissioni il ministro dell’Educazione del paese asiatico, studioso che aveva avuto contatti con membri in vista del “cerchio magico” di imbroglioni seriali. In effetti, per quanto nei suoi comunicati ufficiali SAGE abbia cercato di limitare i danni scaricando ogni responsabilità su “individual authors [who] have compromised the academic record by perverting the peer review process”, un affare così grosso, caratterizzato soprattutto dalla concentrazione delle pubblicazioni incriminate in una specifica area di ricerca, getta ombre piuttosto sinistre su un campo di studi in cui, ai massimi livelli internazionali, in alcuni centri di ricerca valutati come world leading l’imbroglio si sta imponendo come elemento costitutivo del costume accademico, e in cui il ruolo di alcuni gruppi di lavoro collettivi sia sempre più chiaramente quello dell’autopromozione fraudolenta dei propri membri invece dello sviluppo cooperativo della conoscenza. (Fonte: A. Mariuzzo, Roars 18-01-2015)