Home 2015 20 gennaio ATENEI. IT UNIPV. IL PRIMO CROWDFUNDING PER LA RICERCA UNIVERSITARIA
UNIPV. IL PRIMO CROWDFUNDING PER LA RICERCA UNIVERSITARIA PDF Stampa E-mail

È nata universitiamo.eu, la prima piattaforma italiana di "crowdresearching" (crowdfunding per la ricerca) dove è possibile contribuire al progresso della ricerca scientifica in vari modi: con donazioni, suggerimenti, segnalazioni di progetti. È anche un'occasione per sostenere giovani ricercatori, ricerche in corso bloccate dalla mancanza di fondi, progetti di eccellenza che non decollano per la scarsità dei finanziamenti. L'idea è nata all'Università di Pavia, dove l'impegno di molti - dal rettore in poi - ha permesso di dotare l'Ateneo di uno strumento istituzionale dedicato al reperimento dei fondi per la ricerca. Si tratta del primo caso in Italia e di uno dei pochi al mondo che ha realizzato in concreto questa iniziativa. Il 28 novembre 2014 si è svolto il primo click day a sostegno di progetti di ricerca che riguardano le discipline più diverse. Grazie a Universitiamo chiunque può contribuire alla ricerca scientifica realizzata con l’Università di Pavia che si attesta così come il primo Ateneo italiano, e tra i primi al mondo, ad aprirsi al crowdfunding per sostenere la ricerca. Per creare il portale, Caffeina (prima startup incubata a Parma da Buongiorno), ha osservato i maggiori player per individuare, adattare e realizzare le best practice di settore agli obiettivi e alle particolarità del progetto. A pochi era venuto in mente di adottare lo schema campagna-raccolta-aggiornamento per una ricerca scientifica, che ora si chiama crowdresearching. Non si tratta quindi di startup né di campagne a sostegno di iniziative imprenditoriali, ma di un modello che potrebbe essere l’uovo di Colombo per la malandata ricerca universitaria. Sul portale Universitiamo.eu si trovano già alcuni progetti di ricerca finanziabili dalla collettività. Per ogni progetto una descrizione, un video, l'obiettivo di finanziamento e la scadenza. In tutto e per tutto come nei portali di crowdfuding, con la differenza che i progetti non sono imprenditoriali o sociali, ma vanno direttamente a ricercatori universitari. Per ora, solo quelli dell'ateneo di Pavia. (Fonti: I. Ceccarini, rivistauniversitas 01-12-2014; webnews.it 09-12-2014)