Home 2015 20 gennaio LAUREE-DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA-OCCUPAZIONE QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO E SUCCESSIVA PERFORMANCE DEGLI ALUNNI SUL MERCATO DEL LAVORO. UNO STUDIO DELLA BANCA D’ITALIA
QUALITÀ DELL'INSEGNAMENTO E SUCCESSIVA PERFORMANCE DEGLI ALUNNI SUL MERCATO DEL LAVORO. UNO STUDIO DELLA BANCA D’ITALIA PDF Stampa E-mail

Sulla carta è ovvio: maestri migliori, allievi migliori. Ma se si parla di lavoro, quanto pesa la qualità dei docenti universitari su reddito e futuro degli ex allievi? Se lo è chiesto uno studio pubblicato da Banca d'Italia, «The academic and labor market returns of university professor»: l'impatto dei docenti universitari su risultati accademici e salari. La ricerca, firmata da Michela Braga (Bocconi), Marco Paccagnella (Ocse) e Michele Pellizzari (Università di Ginevra) ha provato a quantificare l'influenza di un gruppo di professori sui propri allievi secondo due indicatori: performance accademica (i voti registrati negli esami successivi) e successo nel mercato del lavoro (gli stipendi percepiti dopo la discussione). Risultato? A una maggiore qualità didattica corrisponde un aumento dello 0,6% nella media dei voti futuri e di oltre il 5% nel reddito d'ingresso per la prima occupazione: l'equivalente di un “premio” da 1000 euro lordi. Questo lavoro analizza il legame tra qualità dell'insegnamento e successiva performance degli alunni sul mercato del lavoro. Si evidenzia come l'efficacia dei docenti nel migliorare la performance accademica e quella nell'innalzare i redditi da lavoro futuri siano positivamente correlate, ma in misura contenuta. Inoltre, i dati mostrano che l'efficacia dei singoli docenti non è invariante al mutare dell'abilità pregressa degli studenti. (Fonte: A. Magnani, IlSole24Ore 17-01-2015)