Home 2014 18 novembre STUDENTI STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO
STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO PDF Stampa E-mail

«In Italia abbiamo un sistema di diritto allo studio largamente insufficiente e anacronistico», spiega Stefano Paleari, presidente della Crui, «Non è possibile che nascere in una regione piuttosto che in un’altra determini la fortuna o la sfortuna di poter studiare», spiega Paleari. Secondo il quale il sistema è completamente sbagliato, e andrebbe totalmente riorganizzato, eliminando quella componente regionale che lo distorce e lo rende spesso iniquo. «Bisognerebbe lanciare una consultazione tra Stato, Regioni e studenti, i tre soggetti coinvolti, e trovare qual è il modello giusto». Suggerimenti? «Secondo me bisognerebbe partire dal concetto di premi per i più virtuosi: se siamo riusciti ad arrivare ad un sistema per cui a regime il 18% del Fondo per le università andrà agli atenei competitivi, allora dovremmo trovare un metodo che permetta di assegnare anche le risorse per gli studenti in maniera analoga. Fare una riflessione sul diritto allo studio significa offrire a tutti le stesse possibilità e tutelare i ragazzi bravi ma indigenti … Basti pensare che mentre l’Italia spende in media 100 euro ad abitante per la spesa in istruzione universitaria, in Germania e Spagna si aggira sui 300, in Svezia supera i 600, in Norvegia i 700. Questo significa che paga all’Europa la propria parte come numero di abitanti, ma poi riceve in base al numero di ricercatori, che sono sempre meno. Per fortuna almeno in Finanziaria ci viene concessa la possibilità di assumere ricercatori con contratti triennali, e di reclutare professori ordinari: così almeno ci avviciniamo all’obiettivo, che è quello di ridurre l’età del corpo docente».
(Fonte: Corsera Scuola 26-10-2014)