Home 2014 20 ottobre UE. ESTERO FRANCIA. ACCESSO AI CORSI UNIVERSITARI. I FRANCESI NON VOGLIONO PIÙ IL “SISTEMA FRANCESE” PROPOSTO IN ITALIA DAL MINISTRO GIANNINI
FRANCIA. ACCESSO AI CORSI UNIVERSITARI. I FRANCESI NON VOGLIONO PIÙ IL “SISTEMA FRANCESE” PROPOSTO IN ITALIA DAL MINISTRO GIANNINI PDF Stampa E-mail

A proposito del «sistema francese» per l’acceso ai corsi di studio proposto dal ministro Giannini, e in fase di elaborazione al MIUR, sarebbe il caso di rimeditare la proposta in base a una notizia seria: in Francia proprio Geneviève Fioraso (secrétaire d'Etat à l'Enseignement supérieur) e la CPU (Conférence des présidents d'université) non ne vogliono più sapere, dopo anni di applicazione, del loro sistema (sélection des étudiants entre la première et la deuxième année de master, M1 et M2) ora elevato a modello per l’Italia (http://tinyurl.com/ml97anu). Il presidente della CPU Jean-Loup Salzmann ha qualificato la situazione attuale «stupide», mentre il tribunale amministrativo di Bordeaux ha stimato che la selezione degli studenti fra il primo e il secondo anno di corso (entre M1 et M2) è illegale. Il segretario di Stato all’istruzione superiore Fioraso ha messo sul tavolo la questione di anticipare di nuovo la selezione all’ingresso nel primo anno, anche sulla base di prerequisiti, e ha dichiarato a ‘Les Echos’ che, affrontando l’argomento degli accessi, vuole “sicuramente non lasciare più la selezione tra il primo e il secondo anno di corso”. Anche la Fage, un’organizzazione studentesca francese, sostiene un sistema di accesso post-bac da denominare Admission post-licence (dopo la secondaria superiore): tutti gli studenti dovrebbero presentare cinque domande d’immatricolazione e ne sarebbe accolta una in funzione del loro dossier. Il presidente della Fage Julien Blanchet: «Avoir une sélection entre M1 et M2 est ridicule». Si può aggiungere che la proposta di adottarla da noi lascia perplessi anche sulla correttezza della selezione se fatta con esami individuali in ambienti accademici non impermeabili a nepotismi e favoritismi.
(Fonte:
Les Echos 25-09-2014)