Home 2014 15 settenbre UE. ESTERO LIBIA. FINE DELL’UNIVERSITÀ DI BENGASI
LIBIA. FINE DELL’UNIVERSITÀ DI BENGASI PDF Stampa E-mail

Iman Bugaighis, membro di una famiglia in prima linea nelle proteste non violente che portarono alla destituzione di Gheddafi, racconta come la violenza stia colpendo "tutti gli ambiti della vita delle persone e del Paese". "L'Università di Bengasi - riferisce la docente - è chiusa dai primi di giugno in seguito alle minacce incrociate di alcune bande armate che hanno trasformato il campus in un arsenale di armi, e la presenza di così tante persone armate condiziona pesantemente l'istruzione. Pochi giorni fa è stato annunciato che l'università riaprirà il 2 agosto per poter almeno completare gli esami dell'anno accademico 2013-2014. Dobbiamo vedere come si evolve la situazione". Secondo la Bugaighis "la priorità del Paese, e della vita accademica, continua ad essere quella della sicurezza e della costituzione di un esercito che possa assicurare la stabilità. L'Università di Bengasi è stata colpita da un missile un mese fa e i principali edifici sono vicini a uno dei campi delle milizie armate. Molti studenti non vivono in città e con la mancanza di sicurezza è praticamente impossibile per loro stare nei dormitori, specialmente per le ragazze. Molti fra gli studenti e il personale accademico sono traumatizzati dai continui assassinii e attentati. Alcuni di loro hanno perso membri delle loro famiglie in modo violento: omicidi, rapimenti. Altri sono sfollati dai posti in cui vivono ed è difficile pensare alla ricostruzione e a come sviluppare l'istruzione universitaria senza prima assicurare stabilità e sicurezza.
(Fonte: M. Borraccino, rivistauniversitas 24-07-2014)