Home 2014 8 aprile VARIE PER FARE FRONTE ALLA DEINDUSTRIALIZZAZIONE DEL PAESE
PER FARE FRONTE ALLA DEINDUSTRIALIZZAZIONE DEL PAESE PDF Stampa E-mail

L’Italia è un paese in piena de-industrializzazione: avevamo un’industria chimica di prima grandezza, non esiste più; potevamo avere posizioni di primo piano nell’informatica e ci facciamo ridicolizzare da paesi minori; la siderurgia traballa; l’industria automobilistica sta emigrando. Resta la media e piccola industria, pur boccheggiante sotto la ferula della burocrazia. Dove dovrebbero trovare posto i laureati? Oppure vogliam dire che occorre chiudere i corsi di laurea in chimica, matematica, fisica, e molti di ingegneria, o riciclarli in corsi di apprendistato funzionali a mansioni e «responsabilità aziendali a livelli minimi», come suggerisce P. Celli? Benissimo, questa è la via per ratificare la de-industrializzazione e ridurci a consumatori di tecnologie altrui. Si vantano i successi dell’università Luiss, i cui laureati sono tutti presto occupati: ma è un’università di economia, finanza e management, che non comprende settori scientifici e solo un frammento delle scienze umane. Forse l’università italiana dovrebbe plasmarsi tutta sul modello Luiss-Bocconi? L’istruzione è sempre stata un canale importantissimo di impiego. Ma le politiche dissennate degli ultimi decenni hanno chiuso l’accesso ai giovani e la legge che prevede una ripartizione a metà degli accessi tra neo-laureati e precari è costantemente disattesa. Come stupirsi se chi, legittimamente, s’iscrive alla facoltà di lettere o a una facoltà scientifica per insegnare si vede preclusa ogni possibilità? È squallido fare retorica giovanilista mentre manteniamo un sistema dell’istruzione basato su una drammatica frattura generazionale.
Occorre scegliere tra adattare il sistema universitario alla crisi industriale del paese, o intervenire su quest’ultima per dar senso alla formazione di personale altamente qualificato. La prima via è quella del declino programmato. La seconda è l’unica speranza perché l’Italia resti un paese dotato di una scienza e una tecnologia avanzate, di una cultura umanistica degna del nostro patrimonio artistico-culturale.
(Fonte: G. Israel, Roars 19-03-2014)