Home 2014 8 aprile VARIE CONSOLIDARE LA PIANTICELLA DELLA MERITOCRAZIA
CONSOLIDARE LA PIANTICELLA DELLA MERITOCRAZIA PDF Stampa E-mail

Per fare un solo piccolo esempio: in una recente procedura di abilitazione al ruolo di professore ordinario, una commissione composta in maggioranza di membri i cui lavori hanno ottenuto meno di venti citazioni ha abilitato candidati altrettanto poco citati mentre ne ha "bocciato" uno che di citazioni ne aveva 667. In questo come in altri casi simili spetta ai membri della comunità accademica manifestare con azioni concrete il ripudio di comportamenti in contrasto con l'affermarsi della cultura del merito. La rivoluzione silenziosa non può essere sostenuta solo dall'ANVUR, richiede comportamenti coerenti da parte della comunità universitaria. La seconda condizione perché si consolidi la tenera pianticella della meritocrazia universitaria è che il governo prenda seriamente l'impegno, più volte assunto ma poco realizzato di premiare il merito. I fondi cosiddetti "premiali" che vanno alle università migliori sono una parte piccola del cosiddetto fondo di finanziamento ordinario. Si tratta di cambiare i criteri con cui questo viene distribuito, basandoli fortemente sui risultati raggiunti sia sul piano della ricerca sia su quello della didattica. Ciò richiede una rivoluzione culturale anche nel ministero, nelle comunità locali, nelle famiglie. Si tratta di riconoscere l'evidenza: non tutte le università sono uguali. Non tutte sono in grado di sostenere dottorati di ricerca, non tutte possono produrre buone lauree magistrali. Le finzioni coperte da finanziamenti a pioggia non aiutano né la ricerca, né gli studenti, né le loro famiglie.
(Fonte: G. Toniolo, IlSole24Ore 19-03-2014)