Home 2014 8 aprile ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ASN E CONCORSI LOCALI. LA RESPONSABILITÀ DEI DIPARTIMENTI
ASN E CONCORSI LOCALI. LA RESPONSABILITÀ DEI DIPARTIMENTI PDF Stampa E-mail

L’Abilitazione scientifica nazionale stabilisce che l’idoneità a svolgere il ruolo di professore possa essere conferita solo a chi possiede almeno dei “requisiti minimi” in termini di produzione scientifica. Tali requisiti sono condizione necessaria e non sufficiente, e il loro accertamento è integrato da una valutazione discrezionale da parte di una commissione nazionale, che si forma con un sorteggio. I candidati che hanno ottenuto l’abilitazione potranno poi partecipare ai concorsi da professore. I requisiti necessari per l’abilitazione sono pubblici e agli aspiranti professori basta dare un’occhiata per rendersi conto se il loro profilo scientifico è competitivo oppure no. Chi non abbia mai svolto attività di ricerca (esempio estremo e poco rappresentativo ma possibile) difficilmente sarà in grado di soddisfare i criteri previsti, uguali per tutti, e dovrà temporaneamente fare un passo indietro. Rispetto al passato è un miglioramento netto, se consideriamo quanti concorsi sono stati vinti finora da candidati con un profilo scientifico molto modesto. L’ASN quindi non è un concorso né una truffa, come vuole far credere la retorica dei “professori abilitati ma senza cattedra” tanto in voga sui giornali negli ultimi tempi. Però, da sola non basta. Anzitutto servono finanziamenti per reclutare nuovi ricercatori, senza i quali il sistema universitario italiano è destinato al collasso. Inoltre, c’è sempre il rischio che i concorsi locali non si svolgano in modo trasparente. Ripristinare il rispetto della legge nei concorsi da ricercatore e da professore associato è un obiettivo fondamentale per il futuro dell’Università, senz’altro più urgente dell’abolizione dell’ASN. La riforma del sistema di reclutamento universitario insomma è ancora incompiuta, e allo stato attuale molte delle critiche rivolte all’ASN sono fondate. Ma niente è peggiore del ritorno a un passato. Finché i dipartimenti non saranno pienamente responsabili delle loro scelte – nel senso di pagare con minori finanziamenti e minore reputazione il reclutamento di persone che non fanno ricerca scientifica – l’ASN sarà utile. Per ora quindi non ha senso abolirla. Semmai va migliorata e integrata con un sistema più efficiente di incentivi e regole per lo svolgimento dei concorsi locali, per la valutazione dell’attività di ricerca dei dipartimenti universitari e per la distribuzione dei finanziamenti pubblici alla ricerca.
(Fonte: F. Sabatini, FQ 11-03-2014)