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Horizon 2020 destina alle Pmi ben 8,65 miliardi - circa il 20% delle risorse stanziate per due dei tre pilastri del maxi-programma -, ma lo «Sme instrument» è il cuore di una strategia con cui Bruxelles vuole iniettare dosi di innovazione nelle Pmi, per farle diventare motore della ripresa. «La partecipazione ai programmi di ricerca europea è una grande opportunità di sviluppo per il nostro Paese, per le imprese di ogni dimensione, per il mondo della ricerca», avverte Diana Bracco, vice presidente Ricerca e Innovazione di Confindustria, che parla di «un'opportunità che deve vederci lavorare insieme per preparare proposte di qualità». Il nuovo strumento per le Pmi prevede regole più semplici. A cominciare dal fatto che l'azienda potrà presentarsi da sola, senza dover più assicurare alleanze con altri partner. Alle Pmi selezionate - si stimano circa 7mila progetti finanziabili - sarà fornito supporto nelle tre fasi del ciclo dell'innovazione: da quello della fattibilità del progetto in termini di potenziale tecnologico e commerciale - la fase cioè del business plan con finanziamenti di 50mila euro ad azienda - all'attuazione del progetto (la fase del prototipo) con fiches che vanno dai 500mila ai 2,5 milioni. Infine la terza fase: quella della commercializzazione che sarà supportata dall'Ue in modo indiretto. E cioè semplificando l'accesso al credito - dalle garanzie sui prestiti all'equity per cui Horizon 2020 stanzia altri 3 miliardi - e ad altre misure come la protezione dei diritti di proprietà intellettuale. «Sarà determinante per la competitività delle nostre Pmi saper utilizzare al meglio questa grande opportunità che Horizon offre e sarà altrettanto importante - spiega Alberto Baban Presidente Piccola industria di Confindustria - anche per il superamento del credit crunch, saper utilizzare da subito e integralmente i fondi strutturali 2014-2020: solo così riusciremo a uscire da un'emergenza non più sostenibile».
(Fonte: M. Bartoloni, IlSole24Ore 11-12-2013)