Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio ABILITAZIONE SCIENTIFICA. NELLE COMMISSIONI IL CONSUL SINE COLLEGA
ABILITAZIONE SCIENTIFICA. NELLE COMMISSIONI IL CONSUL SINE COLLEGA PDF Stampa E-mail

Le Commissioni per l’abilitazione sono state sorteggiate non una per ogni materia (SSD, settore scientifico disciplinare), ma una per ogni settore concorsuale. Un meccanismo voluto dalla Riforma Gelmini (art. 15 Legge 30/12/2010, n. 240) e perfezionato dal Decreto Ministeriale n. 336 (29 luglio 2011. A tal fine è stato creato un sistema di aggregazione tra materie “a scatole cinesi”: 14 macrosettori contengono uno o più settori concorsuali; ogni settore concorsuale, a sua volta, comprende più settori scientifico-disciplinari. Due le modalità seguite per procedere: da un lato - laddove possibile - sono evidenti l’analogia e la sintonia delle tematiche di ricerca, dall’altro considerazioni di ordine quantitativo legate al numero degli Ordinari. Il DM 336 non torna sul punto, ma l’art 15 c. 2 della Legge Gelmini (riportato in nota per intero) scrive: ”Ai settori concorsuali afferiscono, in sede di prima applicazione, almeno cinquanta professori di prima fascia e, a regime, almeno trenta professori di prima fascia.” Bene. Tenendosi il calcolo non sul numero complessivo degli afferenti alle singole discipline (Ordinari, Associati, Ricercatori), ma solo sul numero degli Ordinari è chiaro che chi ha pochi incardinati, ma un alto numero di Professori di I fascia si vede avvantaggiato.
Basta dare un’occhiata veloce alla tabella A allegata al già ricordato DM n. 336 per fare emergere una serie di “strane” anomalie e incongruenze. Vediamone alcune. Il settore concorsuale più affollato tra quelli che ci riguardano è certamente costituito da 10/A1 Archeologia. Vi convergono ben 8 materie che in comune hanno solo la metodologia dello scavo e della ricognizione (e neanche tutte perché L-ANT 04 Numismatica è compresa qui e non tra le Storie, come forse sarebbe stato più opportuno). Per il resto le affinità tematiche possono essere davvero scarse: troppo ampio l’arco cronologico coperto, come pure le aree geografiche. Si va dai castellieri del Bronzo Medio al Palazzo di Festos, dalle province romane del Danubio o del nord Africa ai monasteri medievali delle Puglie passando (magari sulla via del ritorno!) per il Partenone, i Fori Imperiali e il rilievo storico romano. Non basta. Gli incardinati (Professori Ordinari, Associati e Ricercatori) di tutti i settori disciplinari compresi in 10/A1 (Archeologia) ammontano a 416. Gli Ordinari solo sono 82 cui vanno sommati 10 Professori Straordinari. Il risultato del sorteggio del 12 dicembre parla chiaro: un topografo, un medievista, un classicista, un preistorico, esperto del Mediterraneo occidentale e del mondo punico il membro straniero. Data l’estrema varietà delle materie comprese nel settore concorsuale ognuno di loro è un consul sine collega. Totalmente non rappresentati gli altri settori.
L’altra bizzarria riguarda il macro settore 10/D Scienze dell’Antichità. Già. Le nostre ex-Facoltà sono state piene di Dipartimenti di Scienze dell’Antichità, ma si è mai visto un Dipartimento di Scienze dell’Antichità che escludesse l’archeologia classica? Storici e filologi soltanto, in questo strano rassemblement, sono conteggiati tra le Scienze dell’Antichità. Le due storie, quella greca e quella romana che insieme cumulano 202 strutturati (dei quali 65 Ordinari e 3 Straordinari) sono state unite. Responso del sorteggio: una commissione formata da quattro storici romani e da un solo storico greco. Come a dire, anche in questo caso, che i destini di tutti gli storici greci d’Italia, per i prossimi due anni, dipenderanno da un altro consul sine collega, l’unico Ordinario di storia greca sorteggiato. E veniamo alle Letterature perché qui le anomalie si fanno ancora più palesi ed apparentemente stravaganti. Letteratura cristiana antica (42 incardinati in tutto dei quali 16 Ordinari) è compresa in ben tre settori concorsuali: compare, infatti, in 10/D2 Lingua e letteratura greca (71 Ordinari e 245 incardinati in totale), in 10D/3 Lingua e letteratura latina (79 Ordinari e 247 incardinati in tutto) e infine, per non farsi mancare nulla, anche in 10/D4 Filologia classica e tardo antica (44 Ordinari -quindi al di sotto della soglia minima stabilita per legge- e un totale di 136 incardinati). In realtà i commissari di Letteratura cristiana antica si sono presentati esclusivamente nel settore concorsuale 10/D4. Così, come l’esito dei sorteggi ha confermato, grecisti e latinisti hanno ottenuto commissioni formate da Ordinari pressoché esclusivamente afferenti a quegli specifici settori scientifico-disciplinari (quattro latinisti per Lingua e letteratura latina; tre grecisti e un bizantinista per Lingue e letteratura greca). Non basta. Perché molto spesso, sia grecisti sia latinisti hanno potuto presentare domanda doppia: sia per filologia che per lingua e letteratura greca o latina. Nessun consul è sine collega.
(Fonte: filelleni.wordpress.com 04-01-2013)