Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio ABILITAZIONE SCIENTIFICA. SI PUÒ CONCEDERE ANCHE A CHI NON SUPERA LE MEDIANE
ABILITAZIONE SCIENTIFICA. SI PUÒ CONCEDERE ANCHE A CHI NON SUPERA LE MEDIANE PDF Stampa E-mail

Il ministro ha rilasciato una nota in cui l’elemento più importante è la netta affermazione del fatto che si può concedere l’abilitazione anche a chi non supera le mediane. Rispetto alla risposta sfuggente rivolta a suo tempo dal ministro al CUN abbiamo ora un definitivo elemento di chiarezza: le commissioni non sono obbligate ad assumere questo superamento come discrimine. Sembrerebbe poco di nuovo. In fondo è quel che ANVUR ha sempre ribadito, l’interpretazione dell’acqua calda. Eppure su questa interpretazione erano vivi i dubbi: per esempio Luciano Modica aveva paventato che le commissioni potessero discostarsi dai “parametri d’impatto” solo in senso restrittivo (e Claudio La Rocca aveva invece acutamente mostrato che non era necessariamente così); e soprattutto, anche da parte di coloro che si erano espressi chiaramente contro le mediane (vale la pena di ricordare che nel 2011 tutte le società di area 10 e 11 avevano sottoscritto un documento in tal senso), non ci si liberava dal timore che l’eventuale scelta di derogare dalle mediane avrebbe esposto la commissione a molti rischi; la convinzione diffusa, in altri termini, era che fosse più sicuro sottomettersi a un principio proveniente dall’alto, per quanto giudicato assurdo, che assumersi la responsabilità di non applicarlo. Ora invece è detto senza equivoci alle commissioni che sta a loro decidere cosa fare e che in ogni caso tocca loro motivare questa decisione. Motivarla, cioè, sia che dichiarino di aderire al principio di attribuire l’abilitazione solo a chi supera le mediane, sia che dichiarino di distaccarsi da esso; e sia in fase di declaratoria preliminare, sia in fase di giudizio individuale. Quest’ultimo, anzi, è ora prescritto per tutti gli abilitandi, sicché le commissioni non possono indicare soglie di accesso al giudizio, ma devono appunto giudicare “ciascun candidato”. Esse possono certo indicare dei requisiti per l’abilitazione, ma questi devono valere solo come criteri e parametri da ponderare nell’inaggirabile giudizio di merito.
(Fonte: V. Pinto, roars 18-01-2013)