Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio CLASSIFICAZIONE DEGLI ATENEI ITALIANI. NEI MIGLIORI BENE LA RICERCA MA NON L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
CLASSIFICAZIONE DEGLI ATENEI ITALIANI. NEI MIGLIORI BENE LA RICERCA MA NON L’INTERNAZIONALIZZAZIONE PDF Stampa E-mail

Le università italiane La Sapienza di Roma e l’Alma Mater di Bologna competono ad armi pari contro le sorelle straniere per quello che riguarda ricerca e didattica. Il dato positivo viene dai risultati delle classifiche stilate da due istituti importanti come l’agenzia internazionale Quacquarelli Simmons - QS e l’istituto di valutazione universitaria spagnolo Webometrics, che hanno presentato i loro risultati nel corso di una conferenza sul posizionamento delle università italiane nelle graduatorie internazionali che si è svolta il 17 gennaio presso la facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza. Analizzando parametri spesso diversi ma complementari, Webometrics e QS hanno tracciato un profilo di quelli che sono i punti di forza e le debolezze delle nostre università, in particolare La Sapienza, confrontate con quelle internazionali. Webometrics focalizza la propria attenzione sui diversi campi dell’attività accademica (insegnamento, ricerca, competenze, rapporti con la comunità e internazionalizzazione) privilegiando però l’analisi della presenza sul web delle università, i link, i domain, la presenza sulle pagine web, la qualità dei contenuti e delle pubblicazioni e le politiche di “open access”. Anche dal punto di vista di QS, che analizza le università partendo da quattro criteri fondamentali come la ricerca, l’insegnamento, l’occupabilità e l’internalizzazione, in Italia si fa dell’ottima ricerca ma il vero punto dolente è ancora una volta l’internalizzazione perché “le università italiane presentano eccellenze di tutto rispetto, riuscendo spesso a posizionarsi tra i primi 50 atenei quando si esce dal macro-dato e si va ad analizzare le singole aree di insegnamento”, come dice Dario Consoli di QS.
(Fonte: corriereuniv.it 17-01-2013)