Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio FINANZIAMENTI. RIDUZIONE DELLA SPESA PER L’ISTRUZIONE
FINANZIAMENTI. RIDUZIONE DELLA SPESA PER L’ISTRUZIONE PDF Stampa E-mail

Prosegue la cura dimagrante del lavoro pubblico. A testimoniarlo sono i dati ufficiali della Ragioneria generale dello Stato, contenuti nel «Conto annuale 2011 del pubblico impiego». A pagare il prezzo più alto dei tagli è ancora una volta la scuola, che è passata dai 43,2 miliardi di costi del 2010 ai 41,2 del 2011. In tre anni dal comparto si è ottenuto un risparmio del 9,6 per cento. Effettivo e reale. Basta guardare al peso che il settore ha perso nel bilancio pubblico. Oggi la scuola assorbe il 25,2% delle spese per il personale, contro il 24,7% della sanità, solo mezzo punto di distanza, nonostante la scuola abbia 300mila unità in più. «Questo riavvicinamento - conferma il Conto annuale - non va ricercato in una maggiore quota della spesa a favore della sanità, ma nella marcata riduzione della spesa per la scuola operata con le manovre che si sono succedute nel corso degli ultimi anni». In generale, però, a causa della crisi economica, i tagli non sono riusciti a scalfire il peso del lavoro pubblico rispetto al Pil: nel 2007 il costo era al 10,15% del Prodotto interno lordo; quattro anni dopo è salito al 10,36 per cento. Per AFAM, enti di ricerca e università si veda la tabella seguente.
(Fonte)


L'anomalo andamento degli enti di ricerca si spiega con l'assorbimento del personale Enea.

Nel costo del personale indicato in tabella è compreso sia quello a tempo indeterminato sia quello flessibile.