Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio LAUREE. CORSI DI STUDIO E ATENEI. DM VALUTAZIONE E ACCREDITAMENTO
LAUREE. CORSI DI STUDIO E ATENEI. DM VALUTAZIONE E ACCREDITAMENTO PDF Stampa E-mail

Per attivare corsi di studio, aprire sedi universitarie o istituire nuovi atenei bisognerà rispettare una serie di requisiti, che poi saranno verificati anche periodicamente: una sorta di "controllo di qualità" che sarà rinnovato ogni 5 anni per le sedi universitarie e ogni 3 anni per i corsi di studio. E' la novità contenuta in un decreto ministeriale (decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica), firmato oggi dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, che definisce il nuovo sistema di valutazione e accreditamento degli atenei. Le attività di valutazione, che saranno svolte dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (l'ANVUR), dovranno verificare e accertare la qualità della didattica e della ricerca, dei corsi di laurea, dell'organizzazione delle sedi e dei corsi di studio, e la presenza e i requisiti delle strutture al servizio degli studenti, come le aule e le biblioteche, il resto degli strumenti didattici e tecnologici e, non ultimo, la sostenibilità economico finanziaria dell'ateneo.
Requisiti. Almeno 3 docenti di ruolo per la laurea, che diventano 12 (9 per le università non statali) se si trovano in sedi decentrate o se sono di nuova attivazione; non più di 6 esami l’anno, e non meno di 5 crediti per corso di studio o per modulo; e poi una serie di parametri sulle strutture (sedi, aule, laboratori), sulla trasparenza, coinvolgimento attivo degli studenti e, per gli atenei statali, sulla sostenibilità finanziaria delle iniziative didattiche. Il rispetto di tali requisiti sarà condizione necessaria per ricevere l'accreditamento iniziale, ovvero l'autorizzazione da parte del ministero dell'Istruzione ad attivare i corsi di studio, aprire sedi universitarie o istituire nuovi atenei.
La permanenza dei requisiti che hanno condotto all'accreditamento iniziale sarà verificata anche in seguito ai fini dell'accreditamento periodico, insieme al raggiungimento di ulteriori standard di qualità ed efficienza. Viene introdotta, dunque, una sorta di "controllo di qualità" da rinnovare ogni cinque anni per le sedi universitarie e almeno ogni tre anni per i corsi di studio. In particolare, nella valutazione periodica saranno presi in considerazione i risultati conseguiti dalle singole università nell'ambito della didattica e della ricerca. Decisivi ai fini della valutazione e dell'accreditamento saranno le visite in loco delle Commissioni di esperti della valutazione (Cev), l'analisi dei dati della relazione annuale redatta da Nuclei di Valutazione Interna, il monitoraggio e il controllo della qualità dell'attività didattica e della ricerca svolta da tutti i soggetti coinvolti nel sistema di qualità dell'ateneo, comprese le valutazioni elaborate dagli studenti. Con questo nuovo e organico sistema di valutazione l'Italia si allinea alla gran parte dei Paesi europei, recependo le esperienze che essi hanno già sviluppato in materia di valutazione per migliorare gli standard di qualità dei rispettivi sistemi universitari, a partire dall'Olanda nei primi anni ‘80. In seguito, tutti gli altri Paesi Ue hanno adottato procedure simili, ispirandosi al sistema di valutazione europeo Enqa. Tra i pochi a esserne ancora privi c'era l'Italia.
(Fonti: ANSA, IlSole24Ore, attiministerialimiur.it 30-01-2013)