Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio RICERCA. PROTESTA CONTRO LA VALUTAZIONE INCOPETENTE DI UN PRIN
RICERCA. PROTESTA CONTRO LA VALUTAZIONE INCOPETENTE DI UN PRIN PDF Stampa E-mail

Cinquanta professori universitari di Lettere classiche e moderne hanno scritto una lettera al ministro perché quest'anno, per la prima volta, í finanziamenti ai programmi di ricerca d'interesse nazionale (PRIN) sono stati gestiti da una commissione che non aveva l'obbligo di rivolgersi a esperti esterni nelle varie discipline per giudicare nel merito i progetti. Insomma, il ministero ha deciso in casa, senza sentire l'opinione di chi, invece, è davvero competente sulle ricerche da finanziare. Eppure, la "peer review", ovvero la valutazione di coloro ì quali conoscono bene la materia, è la prassi in tutto il mondo scientifico per avere una valutazione seria degli studi proposti. Ma, obietta Furio Brugnolo, docente di Filologia romanza a Padova, «a quanto pare non è ritenuta necessaria nell'assegnare diversi milioni di euro». «Alla nostra area di riferimento sono stati assegnati 10 milioni», spiega Lucia Bertolini, professore di Filologia italiana a Pescara. «Risorse fondamentali per gli atenei e per ì giovani ricercatori precari». Eppure, è l'accusa, il comitato ha preso le sue decisioni con leggerezza. Senza avere l'obbligo di ricorrere ai pareri anonimi di superesperti esterni, i tre commissari non sempre hanno chiesto opinioni competenti. «Non è un aspetto di poco conto», sottolinea Brugnolo: «Perché il comitato era composto di un'archeologa, un glottologo e un docente di letteratura umanistica. Come potevano valutare correttamente il nostro progetto, ad esempio, che è di letteratura moderna e comparata?».
(Fonte: F. Sironi, L’Espresso 17-01-2013)