Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio STUDENTI. RISCRITTURA DELL'ISEE CONTENUTA IN UN NUOVO DPCM
STUDENTI. RISCRITTURA DELL'ISEE CONTENUTA IN UN NUOVO DPCM PDF Stampa E-mail

Per gli studenti che vogliono sfruttare l'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) della famiglia di appartenenza per ottenere sconti sulle tasse universitarie e borse di studio non ci sarà più il limite fisso dei 6.500 euro annui di reddito. Quello universitario è uno dei capitoli piü ricchi nell'utilizzo dell'Isee: oltre ad articolare le tasse universitarie per fasce, la presentazione dell'Isee serve per un amplissimo ventaglio di «servizi e interventi non rivolti alla generalità degli studenti». Dietro a questa denominazione burocratica si celano le borse di studio, i prestiti d'onore, le residenze universitarie e i contributi per la mobilità internazionale, concessi da Regioni o enti per il diritto allo studio sulla base della disciplina fissata a livello nazionale. In questo caso, la riscrittura dell'Isee contenuta nel nuovo Dpcm s’intreccia con la riforma del diritto allo studio, avviata dalla legge Gelmini ma non ancora arrivata al traguardo dell'attuazione piena.
Con le regole attuali, lo studente e inserito nella famiglia d'origine per il calcolo dell'Isee anche se abita fuori di casa da almeno due anni, purché non sia titolare di un reddito superiore a 6.500 euro all'anno. La riforma dell'Isee fa saltare questo tetto fisso, e incarica ii decreto che dovrà scrivere le nuove regole sul diritto allo studio di definire la «capacita di reddito adeguata» per separare l'Isee dello studente da quello della famiglia d'origine. Ovviamente l'aggiornamento del limite dovrebbe indicare una cifra più alta, dal momento che il suo scopo sarà di calcolare ii «benessere» di un soggetto che si ritiene autonomo dal punto di vista economico. In questo modo, si potrebbe ampliare la platea dei beneficiari delle prestazioni, purché ovviamente ii sistema assicuri le risorse adeguate (superando il paradosso degli «idonei non beneficiari», cioè gli studenti di molte regioni che ottengono la certificazione ufficiale del diritto alla borsa di studio ma non l’assegno perché mancano i fondi).
Degli altri indici legati all'Isee universitario la riforma non si occupa, perché già i meccanismi attuali prevedono il loro aggiornamento annuale per decreto sulla base dell'indice del costo della vita. E’ il caso, in particolare, dei limiti Isee e di quelli sulla situazione patrimoniale oltre i quali non c'è possibilità di ottenere le borse di studio o le altre «prestazioni non generali».
(Fonte: G. Trovati, IlSole24Ore 24-01-2013)