Home 2013 11 febbraio 11 Febbraio STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO. SCHEMA DI DM: PARAMETRI DI MERITO PIÙ ELEVATI E ABBASSAMENTO DELLA SOGLIA MINIMA DI REDDITO PER L'ACCESSO
STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO. SCHEMA DI DM: PARAMETRI DI MERITO PIÙ ELEVATI E ABBASSAMENTO DELLA SOGLIA MINIMA DI REDDITO PER L'ACCESSO PDF Stampa E-mail

E’ in dirittura d'arrivo uno Schema di decreto ministeriale che riformula «i livelli essenziali delle prestazioni e dei requisiti di eleggibilità per il diritto allo studio universitario» stabilendo parametri di merito più elevati e abbassando la soglia minima di reddito per l'accesso. E monta la polemica degli studenti che puntano il dito contro un provvedimento che rischia di escludere oltre il 40% degli aventi diritto. Il provvedimento applica uno degli ultimi decreti attuativi della riforma Gelmini (legge 240/10) e riformula le soglie dei due indicatori tradizionalmente utilizzati per assegnare le borse di studio: il merito e la condizione economica degli studenti. Da un lato abbassa la soglia massima di reddito per l'accesso e dall'altro differenzia l'assegnazione della borsa da regione a regione. Il tutto mentre un recente provvedimento (d.lgs. 68/2012) ha invece omogeneizzato la contribuzione studentesca su tutto il territorio nazionale. In sostanza, se non ci dovessero essere modifiche, dal prossimo anno chi aspira a una borsa di studio in una delle regioni del Nord dovrà dimostrare di avere un reddito Isee di 20 mila euro, 17 mila 150 nel Centro e 14 mila 300 nel Sud, contro i precedenti 17 mila per tutto il territorio nazionale. Il provvedimento, inoltre, raddoppia anche i requisiti per i criteri di merito, cioè i crediti che ogni studente deve acquisire per vedersi garantita la borsa. Un mix che secondo gli allarmi delle rappresentanze studentesche rischia di tagliare fuori una gran parte di studenti già penalizzata dai tagli del fondo per il diritto allo studio. Solo nell'ultimo anno, infatti, sono stati circa 45 mila gli studenti esclusi dalle borse, cioè idonei ma non beneficiari. Negli ultimi due anni le borse di studio erogate sono calate del 31%: nel 2010 interessavano, infatti, 147 mila studenti per una spesa di 399 milioni di euro, mentre lo scorso anno i beneficiari sono stati poco più di 110 mila studenti per circa 160 milioni di euro. E, stando alle stime, con la rimodulazione dei livelli essenziali delle prestazioni questo numero potrebbe scendere a 89 mila studenti. Il ministro dell'università Francesco Profumo ieri è immediatamente intervenuto ribadendo che in realtà il testo non si occupa della parte finanziaria ma solo «di creare le condizioni per la partecipazione dei tre grandi attori che sono lo stato, le regioni e gli studenti, attraverso la tassa per il diritto allo studio». E seppur corretto, giacché è il fondo integrativo nazionale che fornisce la dotazione finanziaria (insieme alle tasse e ai fondi regionali veri e propri) e non il decreto in questione, il punto è un altro per gli studenti del Coordinamento universitario Link. Sotto accusa ha spiegato Elena Monticelli rappresentante del Coordinamento «è il cambiamento dei criteri Isee e la loro differenziazione su base regionale che allarga sempre più la distanza tra il Sud e il Centro-Nord del paese. Ecco perché noi chiediamo alla Conferenza Stato-Regioni che domani analizzerà il decreto di non votarlo e di aprire prima a un confronto con i diretti interessati, cioè gli studenti».
(Fonte: ItaliaOggi 06-02-2013).

Notizie dell’ultima ora: il governo ha fatto marcia indietro sul decreto apportandovi nuove modifiche (sarebbe in arrivo la quinta versione del testo). La Conferenza Stato-Regioni ha rimandato l’esame del decreto al 21 febbraio
(Fonti: skuola.net 07-02-2013. Gazzetta del Mezzogiorno 07-02-2013. L’Unità 08-02-2013)