Home 2012 31 Dicembre LEGGE DI STABILITÀ. MINISTRO, CRUI, CUN E CNSU CONTRO I TAGLI AI FONDI PER L’UNIVERSITÀ
LEGGE DI STABILITÀ. MINISTRO, CRUI, CUN E CNSU CONTRO I TAGLI AI FONDI PER L’UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail
Il fondo per il finanziamento ordinario delle università è stato incrementato soltanto di 100 milioni di euro, contro i 400 chiesti dal ministro dell'Istruzione Profumo. Altri 52,5 milioni sono stati stanziati per i Policlinici gestiti direttamente da università non statali. Per il ministro Profumo, i tagli ai fondi per l'università rischiano di affondare il sistema degli atenei, facendone fallire la metà. Il ministro: "Servono 300 milioni di euro. Rispetto ai 400 milioni necessari per il funzionamento e la tenuta complessiva del sistema universitario italiano, la disponibilità dimostrata a oggi è di soli 100 milioni". Profumo continua: "I 100 milioni sono assolutamente insufficienti e finiranno con il mandare in default più della metà degli atenei, che non potranno così fare fronte alle spese per il funzionamento". Una prospettiva "inaccettabile" per Profumo. "Nelle scorse settimane - ricorda - mi sono speso senza riserve illustrando a tutti i livelli istituzionali la reale situazione e le criticità delle università. Bisogna assolutamente scongiurare una simile ipotesi con l'impegno di tutti. L'università italiana è un patrimonio di tutti i cittadini e un'assicurazione per un futuro più sereno e prospero per l'Italia". L'allarme di Profumo è stato subito ripreso e fatto proprio da una nota congiunta della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), il Consiglio universitario nazionale (CUN), il Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU): "Il taglio al Fondo di finanziamento ordinario per l'anno 2013 provocherà una situazione di crisi gravissima e irreversibile per il sistema universitario italiano", violando "i diritti irrinunciabili e costituzionalmente garantiti della formazione e della ricerca a solo detrimento del futuro e delle opportunità lavorative delle prossime generazioni".
(Fonte: La Repubblica 19-12-2012)