Home 2012 18 Novembre LAUREATI. IL QUADRO NEL XIV PROFILO DEI LAUREATI IN ITALIA DI ALMALAUREA
LAUREATI. IL QUADRO NEL XIV PROFILO DEI LAUREATI IN ITALIA DI ALMALAUREA PDF Stampa E-mail

Il numero di laureati non è aumentato in modo tale da colmare il gap che ci divide dal resto d'Europa: oggi circa il 20% della popolazione italiana fra 30 e 34 anni possiede una laurea contro un obiettivo europeo del 40% per il 2020, traguardo evidentemente non raggiungibile. Anche nella classe di età 25-34 anni l'Italia è al 20% di laureati contro la media Ocse del 37%. Ma nonostante la situazione di svantaggio, in Italia «si registra una battuta d'arresto rispetto al processo di universitarizzazione», fa notare il rapporto AlmaLaurea (XIV Profilo dei laureati in Italia), e «si riscontra una minore attrazione dei giovani verso lo studio universitario». I diciannovenni che si iscrivono all'università sono solo il 29% dei coetanei, confermando il ridotto interesse per gli studi universitari di questa fascia di popolazione. Negli ultimi otto anni le immatricolazioni si sono ridotte del 15% per effetto combinato del calo demografico (dal 1984 al 2009 la popolazione diciannovenne si è contratta di quasi 370 mila unità), della riduzione degli immatricolati in età più adulta e del deterioramento della condizione lavorativa dei laureati. A questi fattori va aggiunta la crescente difficoltà di tante famiglie a sostenere i costi dell'istruzione universitaria. In ogni caso, il quadro che emerge è abbastanza confortante. Rispetto all'università pre-riforma è aumentata la quota di giovani che terminano gli studi nei tempi previsti, durante i quali si sono avvalsi di stage e tirocini, così come di opportunità di studio all'estero. La riforma, dunque, non è stata un fallimento. Anzi, su diversi fronti ha consentito di migliorare sensibilmente la performance del sistema. Chi arriva alla laurea di primo livello viene da classi sociali meno favorite, tende a studiare sotto casa, forse anche per effetto della moltiplicazione dei corsi universitari, e raggiunge il traguardo a 24 anni. Aumenta il numero di chi lavora durante gli studi. Poche le esperienze all'estero, ma si moltiplicano per tre gli stage. E dopo la laurea? La maggior parte dei laureati del triennio intende proseguire la formazione, e chi vuole farlo con la laurea specialistica è il 61%. Si laurea in corso il 40,6% delle laureate 2011 contro il 36,4% degli uomini; differenze che si riscontrato in tutti i tipi di laurea a vantaggio delle donne (in particolare, in corso è il 48,2% delle laureate nei percorsi specialistici contro il 45,7% dei laureati).
(Fonte: P. Piccioli, ItaliaOggi 31-10-2012)