Home 2012 18 Novembre MIGRAZIONI INTELLETTUALI E MEZZOGIORNO D’ITALIA
MIGRAZIONI INTELLETTUALI E MEZZOGIORNO D’ITALIA PDF Stampa E-mail

Secondo i dati raccolti dall’Ufficio studi dell’Istituto per ricerche e attività educative (I.P.E.) quelli che lasciano il Mezzogiorno sarebbero il 20 per cento. Ben un giovane su cinque, una volta conseguito il diploma, decide di abbandonare la propria terra d’origine per iscriversi in un ateneo settentrionale. Questo – insieme alla fuga dei laureati in cerca di opportunità lavorative che al Sud è difficile trovare – sta diventando un fenomeno sempre più preoccupante. E’ la fotografia che ci consegna il rapporto Migrazioni intellettuali e Mezzogiorno d’Italia. Non solo le università del Sud non riescono a conquistare gli studenti locali, ma non sono nemmeno in grado di invogliare quelli del Centro-Nord a trasferirsi: sono in tutto meno del 2 per cento quelli che scelgono di fare il percorso inverso. Il dato peggiore è quello della Calabria, con ben il 40 per cento di studenti che optano per università al di fuori della regione, seguita a ruota dalla Puglia, con un tasso di “uscita” superiore al 30 per cento. Non va meglio nemmeno in Sicilia, Sardegna e Campania. I dati che l’Ufficio studi dell’I.P.E. ha estrapolato dall’anagrafe degli studenti del MIUR mostrano una performance migliore solo da parte di Abruzzo, Molise e Basilicata. Queste tre regioni, infatti, dimostrano di attrarre un buon numero di studenti da fuori, ma l’effetto è smorzato, se non vanificato, dall’alto numero di diplomati locali che partono alla volta di atenei più a Nord.
(Fonte: università.it 04-11-2012)