Home 2012 18 Novembre VENTI ANNI DOPO. IL PERCORSO DELLA VALUTAZIONE DELL’UNIVERSITÀ IN ITALIA E ALCUNE PROPOSTE PER IL FUTURO
VENTI ANNI DOPO. IL PERCORSO DELLA VALUTAZIONE DELL’UNIVERSITÀ IN ITALIA E ALCUNE PROPOSTE PER IL FUTURO PDF Stampa E-mail

Autore: Gianfranco Rebora. Liuc Papers n. 257, Serie Economia aziendale 38, novembre 2012
Lo scritto analizza criticamente venti anni di esperienza della valutazione nel sistema universitario italiano. Quattro distinte fasi possono essere individuate nell’ambito del percorso compiuto, riferito sia al sistema universitario sia ai vari atenei: avvio, diffusione di iniziative e informazioni, stasi, accelerazione impressa dall’Agenzia nazionale (ANVUR).
L’uso degli esiti della valutazione costituisce il fattore cruciale per comprendere il significato e l’efficacia dei sistemi di valutazione. Nel sistema italiano, gravi problemi hanno interessato (e continuano a interessare) l’utilizzo degli esiti della valutazione al fine di migliorare le attività accademiche e di rendere le università responsabili delle proprie scelte. In particolare, emerge la difficoltà di limitare gli effetti inappropriati o indesiderati delle pratiche valutative e la diffusione di comportamenti opportunistici da parte dei soggetti valutati. In conclusione l’articolo delinea una serie di proposte per il futuro.
Questo scritto rientra nei contributi elaborati nell’ambito del PRIN sul tema “Governance e valutazione dell'università: politiche pubbliche e strumenti di management” (“University governance and evaluation: public policies and management tools”) co-finanziato dal MIUR (Anno 2008 - prot. 2008P7STNX). Si riporta di seguito la conclusione dello scritto.
La presente disamina dell’esperienza italiana, in conclusione, conferma che la valutazione costituisce un potente fattore che orienta il comportamento degli accademici, come emerge del resto dalle ricerche internazionali disponibili (Bridges, 2011); coloro che definiscono le modalità di valutazione influenzano fortemente i modelli di comportamento di docenti e ricercatori; maggiore riflessione e confronto sono necessari a tutti i livelli del sistema, se non si vuole che il futuro dell’università italiana sia definito da forze impersonali, oppure sia delegato alle idee personali di pochi tecnici, o ancora all’opportunismo e all’inerzia di oscuri burocrati.
(Fonte: biblio.liuc.it novembre 2012)