Home 2012 29 Ottobre RICERCA. NON PRETENDERE CHE OGNI RICERCA ARRIVI A UN RISULTATO
RICERCA. NON PRETENDERE CHE OGNI RICERCA ARRIVI A UN RISULTATO PDF Stampa E-mail

Una ricerca di vero successo, capace di generare innovazione, non può non comportare un contorno di ricerche infruttuose, naturalmente tutte a priori potenzialmente innovative. Pretendere che ogni ricerca arrivi a un risultato porta a rinunciare a reali salti di conoscenza, da cui storicamente sono derivati i maggiori filoni applicativi, e nei quali i giovani ricercatori devono poter credere. In una ricerca sempre più ‘di massa’, anche se i numeri rimangono inferiori a molti stati europei, ci si affida sempre più a indicatori bibliometrici capaci di selezionare a priori la ‘buona ricerca’. Vale sia per il giudizio individuale nei concorsi che nella valutazione complessiva degli enti o delle Università. Questo sistema garantisce una maggiore equità oggettiva nei giudizi e protegge dai casi ‘scadenti’, ma rischia al contempo di eliminare anche i casi eccellenti a volte anomali per la produzione.
Nel settore della fisica, conosco diversi premi Nobel che hanno pubblicato un lavoro ogni due anni dal quale però centinaia di fisici hanno poi tratto ispirazione. Il contatto diretto nella valutazione delle persone e, attraverso Peer Reviews, nella valutazione degli organismi di ricerca, può controbilanciare una tendenza a ‘industrializzare’ il sistema di valutazione della ricerca che, nei suoi casi migliori, resta un mondo artigianale.
(Fonte: R. Petronzio, italiafutura.it 22-10-2012)