Home 2012 29 Ottobre STUDENTI. TASSE UNIVERSITARIE. UNA LEGGE FORSE INAPPLICABILE
STUDENTI. TASSE UNIVERSITARIE. UNA LEGGE FORSE INAPPLICABILE PDF Stampa E-mail

La norma è racchiusa nella legge sulle "disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica", meglio nota come spending review e in vigore da luglio. Dice che le rate pagate dagli studenti non possono superare il 20% del finanziamento statale alle università.Fin qui nulla di nuovo, una legge identica esisteva dagli anni Novanta ed era nata con l'obiettivo - non raggiunto - di contenere le tasse. La novità è che ora questo 20% si calcola sui contributi non di tutti gli studenti, ma solo di quelli in regola. I fuori corso sono esclusi.
E il problema è che nessuno, al ministero dell'Istruzione, sa quanti siano i contributi pagati da ogni studente, in regola o fuori corso. Una rilevazione statistica delle tasse studentesche non è mai stata fatta, quel limite del 20% non può essere calcolato, il ministero non potrà verificare se le università lo rispettano. Ogni università potrà, insomma, oltrepassare quella soglia senza timore. «Sarebbe stato opportuno fare la rilevazione statistica prima di fare la norma», dice Luigi Biggeri che conosce l'argomento essendo stato per molti anni presidente sia dell'Istituto nazionale di statistica, l'Istat, che dell'organismo - soppresso due anni fa - di vigilanza sulla qualità delle università, il Cnvsu. «M’immagino che il ministero provvederà presto a colmare questo vuoto, altrimenti quella legge è inapplicabile».
(Fonte: F. Margiocco, Il Secolo XIX 14-10-2012)