Home 2012 12 Settembre ACCESSO A CORSI A NUMERO CHIUSO. NON SOLO UN OBBLIGO EUROPEO
ACCESSO A CORSI A NUMERO CHIUSO. NON SOLO UN OBBLIGO EUROPEO PDF Stampa E-mail
Il numero chiuso a Ingegneria, Architettura e soprattutto a Medicina non è solo un obbligo europeo, ma anche una questione di buon senso. Nessuno può davvero rimpiangere aule sovraffollate da ore antelucane, professori inavvicinabili, una selezione sul campo affidata a un darwinismo umiliante e costoso che portava a lauree non sempre spendibili per eccesso di offerta. Oggi il numero di posti è calcolato sulla base del fabbisogno ma anche della capacità formativa delle singole sedi, un fattore, quest'ultimo, che le regole in vigore impongono di tenere presente per tutti i corsi, anche a numero aperto, obbligando a sdoppiarli oltre una certa soglia di iscritti. Una relazione corretta tra numero di studenti e capacità formativa dell'ateneo, lungi dall'essere una misura discriminatoria o addirittura anticostituzionale, è piuttosto un presidio a difesa della qualità dell'insegnamento universitario e contro la dispersione. Si spiega in quest'ottica l'estensione del numero chiuso anche ad altri corsi, o l'importante sperimentazione avviata quest'anno dall'Università di Palermo, che lo ha previsto per tutti.
(Fonte: A. Schiesaro, IlSole24Ore 06-09-2012)