Home 2012 23 Agosto LA TERZA MISSIONE DELL’UNIVERSITÀ
LA TERZA MISSIONE DELL’UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

La Prima Missione dell’università, storicamente, è stata quella di trasmettere il sapere attraverso le generazioni con la formazione di figure altamente qualificate (medici, funzionari della Pubblica Amministrazione, insegnanti ecc.). E fu per questa che vennero create le prime università. Anche se la fondazione dell’Università di Napoli potrebbe averla anticipata, la Seconda Missione fu in realtà sviluppata assai più tardi dalle università, sotto la pressione dei progressi che la scienza aveva fatto nelle Accademie, al di fuori delle sue mura. Essa consiste nell’aumentare la conoscenza certificata (riconosciuta, discussa, istituzionalizzata) per rispondere a esigenze sia di curiosità sia di benessere sociale (e il legame fra le due è evidentissimo allo storico). Le prime università ad adottarla furono quelle tedesche della riforma humboldtiana, seguite da quelle americane e poi quelle europee, decenni dopo. La Terza Missione, invece, è recentissima.
Essa può essere fatta risalire all’ingresso delle acquisizioni scientifico-tecnologiche nell’agenda dell’opinione pubblica. Per essere pienamente sviluppata, dunque, presuppone un adeguato sviluppo dell’opinione pubblica, che per altro essa stessa contribuisce a stimolare arricchendone il dibattito con contenuti approfonditi e uno sguardo prospettico di lungo periodo. Possiamo, dunque, dire che la Terza Missione dell’università sorge dall’incontro fra cittadini, dotati di maggiori o minori expertise specialistiche, portatori di interessi economici o culturali, reclamanti opportunità di conoscenza circa le ultime acquisizioni della ricerca e le prospettive tecniche di rilevanza pubblica. Possiamo tentarne una definizione: essa è l’insieme di tutte le attività di comunicazione attraverso qualsiasi mezzo (media, brevetti, convegni, scambi informali ecc.) nella knowledge society (cittadini, imprese, P.A., opinione pubblica ecc.), con qualunque grado di approfondimento e sistematicità (dalla divulgazione di massa alla formazione di conoscenza esperta partecipata, alla comunicazione interdisciplinare), della conoscenza sotto qualsiasi forma (teorica, pratica, tacita, incorporata in prodotti/servizi/processi, immersa nell’ambiente ecc.) prodotta dalla ricerca o generata nel corso della comunicazione medesima, senza finalità di riconoscimento formale di un livello educativo conseguito (come per la didattica), al di fuori dei confini disciplinari (a differenza della ricerca), al di fuori anche dei confini dell’Università e della comunità scientifica.
(Fonte: scienzainrete.it 25-07-2012)