Home 2012 25 Giugno DOTTORATO DI RICERCA DA VALORIZZARE. QUATTRO PROPOSTE
DOTTORATO DI RICERCA DA VALORIZZARE. QUATTRO PROPOSTE PDF Stampa E-mail

In Italia il dottorato non è ancora considerato un valore aggiunto nel mondo del lavoro, non è ancora decollata una seria politica di accreditamento delle sedi, mancano linee guida uniformi, sono pressoché assenti politiche di diritto allo studio per i dottorandi. La possibilità di frequenza dei corsi di dottorato è quindi legata alle condizioni economiche individuali o familiari, dato che le borse sono insufficienti e erogate a un numero sempre minore di dottorandi. Proposte:
1) Dottorati a tempo pieno e con borse di studio. Il dottorato di ricerca è un’attività da svolgere a tempo pieno e con una dote finanziaria di base: o una borsa di dottorato, o – come accade in altri paesi – integrazione delle borse con altre forme di compenso legate ad attività didattiche o di tutoraggio/orientamento.
2) Il Dottorato di ricerca forma una nuova generazione di funzionari pubblici: a) nei concorsi pubblici, tra i titoli culturali e professionali un punteggio significativo (30%) deve essere riservato al dottorato di ricerca: b) programma “Eccellenze nelle PA” (MIUR/Funzione pubblica) per immettere studenti, selezionati attraverso valutazioni competitive all’ultimo anno di università, in percorsi di formazione per l’accesso come dirigenti e quadri nella PA (si prevedono tre anni di studio attraverso dottorato di ricerca o in forme miste dottorato universitario/scuole di formazione PA, con periodi di 6 mesi all’estero e 6 mesi di formazione attiva presso le PA).
3) Valorizzare l’aspetto formativo del dottorato attraverso controlli nell’accreditamento, in modo che tutte le sedi prevedano anche percorsi didattici e contemplino la frequenza di corsi e seminari destinati ai dottorandi.
4) Obbligo di svolgere un periodo di studio all’estero (minimo 6 mesi) per il conseguimento del titolo di dottore di ricerca.
(Fonte: M. Meloni 07-06-2012)