Home 2012 25 Giugno L’ATTRATTIVA DELLE NOSTRE UNIVERSITÀ
L’ATTRATTIVA DELLE NOSTRE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

La tabella elaborata su dati Ocse e presentata giorni fa dalla Fondazione Moressa a un convegno a Ca' Foscari sull'attrattiva dei nostri atenei è sconfortante: in coda a una classifica che vede svettare la Nuova Zelanda (26,5% di iscritti stranieri alle università locali), l'Australia (24,4%), la Svizzera (21,2%), la Gran Bretagna (20,7%), l'Austria (19,4%) e giù giù Canada, Francia, Belgio e tutti gli altri noi siamo davanti solo a Slovacchia, Corea, Polonia e Turchia. E con quell'umiliante percentuale del 3,3 siamo a poco più di un terzo della media Ocse (8,7) e a meno della metà di quella dell'Europa, che sta al 7,7%. Sono 3 milioni e 700 mila, in giro per il mondo, i ragazzi che frequentano l'università in un paese che non è il loro. Di questi, un milione e 200 mila studiano nei paesi dell'Europa. Mezzo milione circa in Gran Bretagna, 64.704 in Italia. Vale a dire che solo uno su 57 dei ragazzi che vanno all'estero a laurearsi sceglie il paese dell'Alma Mater Studiorum di Bologna, la più antica università occidentale, e dell'ateneo di Padova dove insegnarono Galileo Galilei o Nicolò Copernico.
La tabella sui dottorandi dell'ultimo Annuario Scienza e Società non è meno impietosa: la Nuova Zelanda svetta ancora col 49,8% davanti a Regno Unito (47,5%), Svizzera (47,0%), Francia (40,9%) e noi stiamo all'8,2%, meno della metà della media Ue (17,9) e dietro anche Portogallo, Cile, Repubblica Ceca, Finlandia e Slovenia. Umiliante.
Ma non basta. Stando all'indagine della Fondazione Moressa, gli stranieri iscritti alle nostre università (che spendono complessivamente in tasse, libri, vitto e alloggio 711,5 milioni di euro e appartengono a 125 nazionalità) vengono soprattutto da Albania (21,5%), Cina (9,6%) e Romania (9%). Per capirci, sono spessissimo figli di immigrati che non hanno scelto affatto la nostra università: se la sono trovata sotto casa. Altrimenti la nostra percentuale sarebbe ancora più miserabile.
(Fonte: G.A. Stella, Corsera 13-06-2012)