Home 2012 12 Maggio VALUTAZIONE. CRITICHE ALLE METODOLOGIE SCIENTOMETRICHE
VALUTAZIONE. CRITICHE ALLE METODOLOGIE SCIENTOMETRICHE PDF Stampa E-mail

L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), nel quadro dell’elaborazione dei criteri e parametri per la valutazione dei candidati ai fini delle procedure di abilitazione scientifica nazionale (Legge Gelmini), com’è noto, ha adottato l’utilizzazione delle metodologie «scientometriche». Tale decisione risponde a una tendenza, recentemente diffusasi in Italia, a presentare l’utilizzo di tali metodologie, da un lato, come un doveroso adeguamento del nostro paese a principi ormai invalsi nei paesi più avanzati (le cosiddette best practices, alle quali si fa spesso si fa riferimento), e, dall’altro, come il metodo in grado di combattere i clientelismi e le pratiche «baronali» che - secondo tale tesi - avrebbero riempito le Università italiane di ricercatori non meritevoli con i concorsi tradizionali, affidati ai giudizi soggettivi dei membri delle commissioni concorsuali.
Chiunque tenti di avanzare obiezioni all’introduzione di tali metodologie viene - più o meno esplicitamente - accusato di oscurantismo scientifico e di voler difendere metodi baronali. Ovviamente, invece, i sostenitori delle metodologie «scientometriche» sono implicitamente presentati come gli unici difensori del principio del merito e del rigore. È appena il caso di osservare che tali argomenti sono fatti valere da docenti universitari che hanno ottenuto la cattedra proprio grazie a quei concorsi da essi oggi criticati.
Non è per niente vero che nei paesi più avanzati le metodologie scientometriche siano utilizzate per la selezione dei ricercatori e dei docenti universitari né, tanto meno, che tali metodologie siano accettate dalla comunità scientifica internazionale. Coloro che insistono sulla presunta utilizzazione della scientometria all’estero dovrebbero indicare con precisione quali sarebbero i Paesi in cui essa sia utilizzata e le norme o i regolamenti che la adottano. Per quanto riguarda, in particolare, le discipline umanistiche, l’uso, anche parziale, di metodi «scientometrici» è stato criticato con forza proprio dalle istituzioni scientifiche ritenute migliori sul piano internazionale. Ad esempio, in Francia l’autorevolissima rivista Annales ha pubblicato, nel 2008, un intervento redazionale nel quale si spiega per quali ragioni ritenga del tutto inaccettabile la proposta di classificazione delle riviste. Anche in Italia la metodologia «scientometrica» è stata oggetto di critica da parte di molti studiosi. Nell’articolo esteso sono esposte le ragioni di fondo per le quali la cosiddetta «scientometria» non ha alcuna base scientifica come metodo privilegiato e oggettivo per la selezione e la valutazione dei ricercatori e dei docenti universitari. L’articolo vuole confutare l’impianto concettuale ed epistemologico alla base di simili metodologie
(Fonte: E. Di Rienzo e F. Lefebvre d’Ovidio, nuovarivistastorica.it  - Volume XCVI - Fascicolo I 2012)