Home 2012 12 Aprile RICERCA. IL FINANZIAMENTO DEGLI UNDER 40
RICERCA. IL FINANZIAMENTO DEGLI UNDER 40 PDF Stampa E-mail

Il decreto legge su semplificazioni e sviluppo avrebbe cancellato i principi di trasparenza e merito alla base delle norme che dal 2006 hanno consentito di finanziare i progetti di ricerca dei giovani scienziati under 40 attraverso il meccanismo della peer review. Come mai il governo avrebbe eliminato la norma a favore dei giovani ricercatori? Ha risposto il ministro Profumo: «Quando ce ne siamo accorti non siamo più riusciti a recuperare, ma lo faremo in un prossimo provvedimento. Il principio che il sistema voleva affermare - il riconoscimento del merito e della trasparenza, oltre alla valorizzazione dei giovani ricercatori - è giusto e va salvaguardato». Quindi l'esecutivo reintrodurrà la norma abrogata? «Non nelle attuali forme. Credo che il meccanismo abbia bisogno di essere ripensato. Ha dimostrato di non funzionare alla perfezione: si riscontravano grandi difficoltà al momento di allestire le commissioni miste che devono valutare i progetti, soprattutto nella ricerca dei membri stranieri. Bisogna trovare un sistema per renderlo più snello e meno dispersivo». In che modo? «La soluzione più semplice sarebbe costruire una sorta di database da cui attingere per comporre gli organismi che valutano. Stiamo per avviare un processo per la valutazione del sistema universitario e della ricerca, e in questo frangente credo possa essere realizzato il database con un indice che aiuti a individuare le caratteristiche delle persone da selezionare. Altrimenti tocca andare a cercarli ogni volta daccapo, come succede ora, ed è complicato. Serve una soluzione strutturale». Inoltre il ministro ha assicurato il proprio impegno a “proporre entro un mese un disegno di legge che consenta, innanzitutto, di introdurre un sistema che sia effettivamente funzionante di peer review” di cui, ha detto Profumo, “abbiamo bisogno come Paese e nei rapporti con l'Europa”. All'interno del ddl, ha aggiunto il ministro, “sarà affrontato anche il problema degli scambi dei ricercatori e dei professori all'interno del nostro sistema universitario e della ricerca, in Italia, ma anche rispetto all'estero, con una grandissima attenzione alla possibilità che i vincitori di Grant ERC possano essere richiamati all'interno del sistema dell'università e della ricerca con percorsi che non passino attraverso le tradizionali regole concorsuali”.
Il decreto semplificazioni è stato poi approvato il 5 aprile e nell’articolo 31 si legge: “Una percentuale del 10 per cento del Fondo Investimenti per la Ricerca Scientifica e Tecnologica …è destinato a interventi in favore di giovani ricercatori di età inferiore a 40 anni, secondo procedure stabilite con decreto MIUR”. Pertanto non vi è stata cancellazione del progetto giovani che è già bandito, ma un cambiamento nella gestione della valutazione, necessaria dopo il 15 giugno. Il ministro Profumo presenterà entro un mese le nuove norme. La novità proposta dal sen. Marino (che aveva ribadito in questi giorni sui media che l’iniziativa era stata cancellata dal DL sulle semplificazioni) consisteva nel far giudicare ai giovani i progetti dei giovani e questa parità sarebbe alla base della sua peer review (revisione tra pari) molto diffusa al mondo e non in Italia. Mentre è vero che è diffusissima al mondo, e lo è anche in Italia, non risulta molto diffusa la procedura di giovani che giudicano i giovani. Nel mondo il significato di peer review è quello di “parità di sapere”. I progetti giovani gestiti dal Ministero della Salute e dal Ministero della Ricerca solo apparentemente sono stati giudicati dai giovani. Infatti, la sezione del NIH al quale l’ex ministro Fazio si è affidato, consisteva di 15 giovani che di fronte a 3000 progetti hanno dovuto fare affidamento su 9000 revisori senza discriminazione di età. Così è avvenuto per i progetti gestiti dal Ministero della Ricerca. Si può essere d’accordo con il ministro Profumo che questo sistema non può funzionare e il nuovo bando giovani emanato il 12/1 ha già subito cambiamenti. Ma ve ne sono altri da fare anche per gli altri progetti.
(Fonte: A. Rossi, La Stampa, 26-03-2012; www.quotidianosanità.it 29-03-2012; P. G. Strata, notizie.radicali.it 06-04-2012)