Home 2012 18 Marzo ARABIA SAUDITA. SCONTRI ALL' UNIVERSITÀ DI ABHA. ALLIEVE CONTRO POLIZIA RELIGIOSA
ARABIA SAUDITA. SCONTRI ALL' UNIVERSITÀ DI ABHA. ALLIEVE CONTRO POLIZIA RELIGIOSA PDF Stampa E-mail
All'università femminile Re Khaled di Abha, una città che in Occidente quasi nessuno conosce, nel profondo sud-ovest dell’Arabia Saudita, arroccata a 2.200 metri d’altezza sui monti verso lo Yemen, mercoledì si è spinta a sorpresa l'onda della Primavera araba. Una protesta che ha visto 8 mila studentesse affrontare fisicamente la polizia religiosa, le forze dell'ordine. Il ministero della Sanità ha poi ammesso: «Ci sono state 53 ferite, 22 di loro curate in ospedale». Abha è diventata già un simbolo. Non solo perché il Regno ha evitato finora il contagio delle rivolte: solo gli sciiti nell'Est hanno osato tentare una nuova intifada, con scarso successo. Ma perché a sfidare le autorità sono state le donne, nel Paese più maschilista della regione e forse del mondo. «Tutto è partito dalle condizioni misere delle facoltà femminili di lettere e magistero: assoluta mancanza di attrezzatura e di igiene - spiega sul suo blog Wael, fratello di un’allieva contestatrice -. E poi i continui maltrattamenti da parte delle addette alla sicurezza, la pessima gestione del rettore. È arrivata la polizia religiosa, poi le forze dell’ordine». Il governatore della regione principe Faisal bin Khaled, che ha cercato di sminuire la rivolta, ha promesso «un’inchiesta». L’università ha giustificato l’intervento della polizia come «necessario per riportare nel campus la buona condotta». Ma le ragazze non tornano indietro. Spiegano che «non è solo per il degrado della facoltà, ma per la mancanza di libertà» che si sollevano. «Vogliamo usare Internet e i cellulari quando vogliamo, meno limiti per l' abbigliamento».
(Fonte: C. Zecchinelli, Corsera 10-03-2012)