Home 2012 20 Febbraio RICERCA. NECESSARI ALTRI CORRETTIVI AI BANDI PRIN E FIRB-GIOVANI
RICERCA. NECESSARI ALTRI CORRETTIVI AI BANDI PRIN E FIRB-GIOVANI PDF Stampa E-mail

Nel bando Prin 2010-2011 è stato introdotto un vincolo che definisce un numero minimo di unità per ogni progetto; inizialmente era di 5 unità per tutte le aree disciplinari, poi è stato ridotto a 2 per molte aree, ma non per altre tra cui quelle biologica e medica. Non capiamo il perché. Sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solo in orchestre...Il vincolo delle 5 unità pone seri limiti alla partecipazione. Se non sarà eliminato, si premieranno solo i filoni di ricerca rappresentati da un numero elevato di ricercatori, escludendo studi di assoluta eccellenza che hanno il solo demerito di essere svolti da uno o pochi gruppi italiani, ma che rappresentano ricerche di punta a livello internazionale. Se il vincolo delle 5 unità fosse stato applicato alle più importanti ricerche di biologia pubblicate negli ultimi anni, alcune delle quali premiate dal Nobel, nessuna di queste sarebbe stata ammessa al Prin attuale. Infine: in soli due mesi è molto difficile aggregare 5 unità in un serio programma di ricerca; s'incentiverà l'aggregazione artificiosa dei ricercatori in cordate disomogenee nate al solo scopo di partecipare al bando.
La procedura di selezione dei programmi lascia ancora più perplessi. Non è più affidata al Miur, ma agli Atenei, che sono però tenuti a selezionare un numero limitato di programmi (circa uno ogni 100 docenti in ruolo). Ciò penalizzerà fortemente i dipartimenti e le università che possiedono numerosi gruppi di eccellenza. Sarebbe quindi ragionevole allentare o abolire questo vincolo, lasciando agli atenei una più ampia possibilità di selezione.
Anche nel bando Firb-giovani ci sono numerosi vincoli che ne limitano fortemente l'efficacia. Intanto, ogni progetto deve essere svolto da almeno 3 gruppi di ricerca tutti coordinati da un giovane ricercatore. Questo limite è molto difficile da raggiungere e riflette più un caso favorevole che il vero merito scientifico. Inoltre, ogni ateneo può presentare un programma Firb-giovani per ogni 200 docenti in organico. Ma ben più grave è il limite delle pubblicazioni. Per accedere al Firb, i giovani non strutturati (borsisti e assegnisti) fino a 32 anni devono avere almeno 5 pubblicazioni; i non strutturati da 33 a 36 anni, 10 pubblicazioni; e gli strutturati (ricercatori o professori associati) sotto i 40 anni almeno 15 pubblicazioni.
Tuttavia, non si fa menzione né della qualità delle pubblicazioni, né della posizione dei giovani ricercatori tra gli autori delle stesse. Non si tiene conto degli indici bibliometrici che stimano la qualità delle riviste scientifiche. Se il numero delle pubblicazioni non fosse sostituito dal fattore d'impatto complessivo delle stesse, si rischierebbero esiti paradossali. Un esempio? Un ricercatore universitario di 33 anni, assunto a tempo indeterminato, sarebbe escluso pur avendo 10 pubblicazioni su riviste prestigiose, mentre un assegnista trentaseienne sarebbe ammesso con 10 pubblicazioni su riviste minori.
Auspichiamo che il ministro Profumo apporti ulteriori correttivi ai bandi Prin e Firb-giovani.
(Fonte: G. Barbujani, M. Gatti e P. Dimitri, IlSole24Ore 02-02-2012)