Home 2012 10 Gennaio SCIENZA E PSEUDOSCIENZE
SCIENZA E PSEUDOSCIENZE PDF Stampa E-mail
Oggi la ricerca si fa prevalentemente in gruppo, ma soprattutto che il controllo dei risultati ottenuti e della maniera di comunicarli è opera della comunità degli scienziati del mondo. L'impresa è poi progressiva perché, contrariamente a molte affermazioni correnti, la grande scienza va solo avanti, aggiungendo ogni giorno nuovi tasselli al corpus delle conoscenze acquisite: Einstein non ha cancellato Newton, e la meccanica atomica non ha vanificato l'opera della meccanica classica; l'ha soltanto aggiornata per far fronte e nuove esigenze e renderla idonea a nuovi ambiti di applicazione. Non possiamo soffermarci sul significato del criterio della riproducibilità nella scienza, ma non possiamo non ribadire l'importanza della comunicazione — chiara, concisa e non internamente contraddittoria — dei risultati ottenuti, pensata primariamente per gli addetti ai lavori, ma potenzialmente alla portata di tutti, uomini o donne, giovani o vecchi, iniziati o non iniziati, credenti o non credenti in una qualsiasi confessione. La comunicazione deve essere concisa per ovvi motivi pratici, ma soprattutto non deve essere internamente contraddittoria. Questo requisito apparentemente pleonastico distingue invece la scienza dalla maggior parte delle pseudoscienze, le quali contengono spesso affermazioni contraddittorie, e quindi non sperimentalmente verificabili, e un certo numero di definizioni ambigue che ne impediscono l'effettiva valutazione anche solo dal punto di vista logico. Il test finale è rappresentato poi dalla capacità di fare previsioni (e non solo di spiegare ciò che è avvenuto quando è già avvenuto, come fanno molte pseudoscienze) e di realizzare qualcosa di concreto, che può essere una vera e propria macchina o una procedura di calcolo oppure anche soltanto un ragionamento probatorio. E’ la disposizione mentale tipica della scienza e dello «spirito scientifico» che si impone all'attenzione. I suoi capisaldi — razionalità, senso critico, capacità di mettersi in discussione, disponibilità a essere giudicati e ad ascoltare gli altri con mente aperta in un atteggiamento non aprioristico — sono anche il fondamento dello spirito democratico.
(Fonte: E. Boncinelli, Corsera 03-01-2021)