Home 2012 10 Gennaio USA. CONFLITTI D’INTERESSE NELLE FACOLTÀ DI MEDICINA
USA. CONFLITTI D’INTERESSE NELLE FACOLTÀ DI MEDICINA PDF Stampa E-mail
Secondo la «scorecard» dell’American Medical Student Association (Amsa) - la classifica delle migliori e peggiori università che formano i futuri medici in Usa - Harvard si è meritata una «F», ossia un clamoroso zero. Contro la «A», che sta per eccellente, dell'Università di Pennsylvania, la «B» di Stanford o la «C» di Yale. Insomma, si è confermata la peggiore. Il motivo? I professori di Harvard, una delle 152 monitorizzate dall'Amsa dal 2001, sono nel mirino da anni per mancanza di trasparenza: molti docenti, oltre a insegnare, fanno consulenze per «Big Pharma», le multinazionali del farmaco. Chi consulta le pagelle sul sito dell'associazione - www.amsascorecard.org - può vedere quali siano i criteri per il voto: tra gli altri, le relazioni con l'industria, i regali ricevuti (compresi pranzi e viaggi gratis), i rapporti con i rappresentanti farmaceutici e la formazione (indipendente o pagata dalle aziende). Evidentemente, non sono bastate le contromisure: già a partire dal 2010, infatti, la facoltà di medicina della più celebre università del mondo aveva reso più rigide le regole per medici e scienziati che fungono anche da esperti per l'industria. E all'inizio di ogni lezione i docenti hanno l'obbligo di dichiarare un possibile conflitto di interessi. Ma l'insofferenza cresce tra gli studenti di medicina e il loro movimento è ormai presente in 35 università americane. I primi risultati erano stati ottenuti a Stanford nel 2006: niente regali ai prof e massima trasparenza in formazione e informazione. L'intento dichiarato è smascherare e ridurre l'influenza dell'industria in aule, laboratori di ricerca e ospedali in cui si fa tirocinio. Un obiettivo che si rafforza, fino ad arrivare proprio a Harvard. E la voglia di cambiamento è uscita dai confini Usa.
(Fonte: tSt, tutto Scienze e tecnologia 04-01-2012)