Home 2011 27 Dicembre BUONE NOTIZIE SUL MONDO UNIVERSITARIO DAL 45° RAPPORTO CENSIS
BUONE NOTIZIE SUL MONDO UNIVERSITARIO DAL 45° RAPPORTO CENSIS PDF Stampa E-mail
La buona notizia che il mondo universitario italiano è costellato da una miriade di centri di ricerca, sia nella dimensione della ricerca di base sia in quella applicata e nella consulenza, arriva dal 45° Rapporto CENSIS sulla situazione sociale del Paese 2011. Viene smentita anche la scarsa attitudine internazionale dei nostri Atenei. In alcune discipline (Economia, Scienze ingegneristiche, Scienze storiche e Scienze mediche) molte delle nostre Università non sfigurano nei principali ranking internazionali. I dati e i fatti testimoniano una forte vivacità sul mercato competitivo delle conoscenze. Nel triennio 2008/10 sono state intercettate risorse superiori ai 550 milioni di euro, con una tendenza alla crescita. Ben l'86,6% dei finanziamenti proviene dalla partecipazione a bandi di gara europei (VI e VII Programma Quadro), il restante da Organismi internazionali o dal mondo privato. Risulta in particolare che, sugli oltre 3.000 Dipartimenti esistenti, circa un terzo ha avuto annualmente la capacità di promuovere le proprie attività, generando opportunità di fund raising in partenariato per i grandi bandi europei o lavorando direttamente sul mercato. Non tutti i saperi hanno mostrato però uguali possibilità di promozione: quelli scientifici o tecnologici hanno ottenuto posizioni più favorevoli di quelli umanistici o delle scienze sociali. Quasi il 20% delle risorse acquisite afferisce all'area delle scienze mediche (18,7%), seguita a ruota dall'area ingegneristica e architettura (17,3%), dalle scienze di base (matematica, fisica, ecc.) (15,9%) e ingegneria industriale e dell'informazione (15,6%). Ultime, con oltre 4 milioni di euro, le scienze giuridiche. La composizione dei diversi Atenei e la dimensione del corpo docente sono elementi determinanti per l'inserimento nel circuito internazionale. L'analisi delle quote delle risorse acquisite ha confermato che i primi 10 Atenei cumulano da soli il 50% dei fondi disponibili. L'aspetto negativo è insito invece nell'incapacità da parte del sistema di diffondere all'esterno i preziosi risultati ottenuti, privando le Università stesse e le imprese di un reciproco e fruttuoso interscambio.
(Fonte: M. L. Marino, http://www.rivistauniversitas.it/ 19-12-2011)