Home 2011 7 Dicembre RETRIBUZIONI. PRIVILEGI DI CORPORAZIONI
RETRIBUZIONI. PRIVILEGI DI CORPORAZIONI PDF Stampa E-mail
Prendiamo come punto di riferimento le retribuzioni di due categorie di pubblici dipendenti certo non marginali: i professori di scuola media (inferiore e superiore) e i ricercatori degli enti di ricerca. Nessuno potrà disconoscere che dai primi dipende in gran parte la formazione della coscienza civile, dei cittadini, e della classe dirigente, dai secondi - i ricercatori - l’avvenire dello sviluppo scientifico ed economico del Paese. Bene: i professori di scuola media alla fine della carriera non raggiungono i 2.000 euro; i ricercatori del Cnr, in prima nomina (dopo un rigoroso concorso, sempre più che trentenni) ricevono un mensile di circa 1.600/1.700 euro. Alla Camera e al Senato, invece, un dipendente non laureato ha uno stipendio medio fra doppio e triplo del professore e del ricercatore; analoga la situazione alle Authority, equiparate nei contratti alla Banca d'Italia. E così via, su una «scala Paradisi» dal parlamentare (oltre sei volte il professore) fino ai 500 mila annui del direttore generale del Tesoro (anch'egli pubblico dipendente), superando anche il presidente della Corte Costituzionale. A questo punto c'è da chiedersi se lo spread che per primo dovrebbe essere ridimensionato non sia proprio in questa giungla di differenziali ove si annida un complesso di privilegi corrispondenti alle varie corporazioni o caste che si sono venute costituendo nello Stato, con un sistema di chiusure forse non meno rischiose, per il Paese, dello spread fra i nostri Buoni del Tesoro e i Bund tedeschi.
(Fonte: T. Gregory, Corsera 01-12-2011)