Home 2011 1 Novembre Retribuzioni. Adeguamenti stipendiali dei ricercatori alla conferma
Retribuzioni. Adeguamenti stipendiali dei ricercatori alla conferma PDF Stampa E-mail

Tra i più colpiti dai blocchi stipendiali della manovra finanziaria 2010 ci sono i ricercatori universitari non confermati. Si tratta di quei ricercatori che, assunti da meno di tre anni, devono trascorrere un periodo di “conferma” (cioè di prova) prima di diventare a pieno titolo ricercatori universitari. Durante questi tre anni di “prova” la loro retribuzione viene ridotta, per poi essere riallineata dopo il primo anno di lavoro e infine dopo la conferma. Il ricercatore che termina con successo il periodo di conferma non riceve quindi un aumento stipendiale per uno scatto o per un avanzamento di carriera: gli viene restituito solo ciò che per tre anni non ha potuto ricevere perché “in prova”.
Purtroppo, una manovra finanziaria mal scritta ha offerto il destro a molti Atenei di “estendere” arbitrariamente il blocco delle retribuzioni anche a voci che non sono né “progressioni di carriera”, né “scatti di stipendio”. Ecco quindi che gli Atenei tendono a non riconoscere l’aumento fisiologico ai ricercatori neo-assunti, mantenendoli fino al 2014 con la stessa retribuzione del primo anno di lavoro (circa 1200 euro il mese). Sollecitato da alcuni attenti parlamentari dell’opposizione, il Governo in due distinte interrogazioni alla Camera ha chiarito che entrambi gli adeguamenti stipendiali sono dovuti: quelli connessi alle conferme in ruolo devono essere corrisposti immediatamente, mentre quelli per il passaggio dal primo al secondo anno devono attendere l’approvazione di uno dei tanti decreti applicativi della riforma Gelmini. Dopo numerosissime sollecitazioni, anche da parte della CRUI, è preannunciato un incontro tra rappresentati del MIUR e del MEF per definire un’attesissima “nota illustrativa” sulla questione.
(Fonte: R29A 24-10-2011)