Home 2011 1 Novembre Occupati dopo tre anni dalla laurea. L’esempio dei chimici
Occupati dopo tre anni dalla laurea. L’esempio dei chimici PDF Stampa E-mail
Dopo il minimo del 2000, quando in tutta Italia gli immatricolati in Scienze chimiche erano poco più di mille, adesso siamo sopra quota 3 mila. Ma perché oggi un ragazzo dovrebbe scegliere questa strada? Orientagiovani ha più di una risposta. E per farsi un’idea basta scorrere i dati del dossier preparato insieme con Assolombarda e Federchimica. Qualche esempio. Il 90% dei chimici trova lavoro entro tre anni dalla laurea. E non è un lavoro qualsiasi ma adatto ai propri studi, mentre per Scienze politiche si scende al 46%. Il precariato è ancora una rarità, visto che il 95% degli addetti ha un contatto a tempo indeterminato: E questo perché — spiega Cesare Puccioni, presidente di Federchimica— le «persone che lavorano nel nostro settore non sono intercambiabili, occorrono professionalità specifiche con un livello più elevato della media». «La chimica— dice Gianfelice Rocca, vice presidente di Confindustria per l’education — è uno dei più grandi settori industriali a livello mondiale e costituisce una base irrinunciabile per lo sviluppo economico del nostro Paese». Senza la chimica, in sostanza, è molto difficile che l’Italia possa tornare a crescere. La preparazione dei nostri ragazzi è solo di poco inferiore a quella dei loro colleghi stranieri: nei test internazionali sulle materie scientifiche raggiunge la sufficienza il 79,4% degli italiani contro l’80% della media Ocse. «Dobbiamo orientare meglio i giovani su percorsi di studio concretamente spendibili sul mercato del lavoro — dice ancora Rocca per Confindustria — e quindi indirizzare risorse verso gli istituti tecnici, le facoltà tecnico scientifiche». È in questa cornice più ampia che si punta sulla chimica.
(Fonte: D. Ferri, YOUniversal 10-10-2011)