Valutazione. Qualità scientifica |
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E’ lecito dubitare dell'oggettività e dell'affidabilità di indici di valutazione influenzati dall'eterogeneità degli argomenti di studio, da mode talvolta transitorie e da altri fattori poco o punto collegati alla qualità scientifica. Non mi risulta che vi siano Paesi al mondo che adottino simili criteri. Ma è anche vero che siamo gli unici a gestire i concorsi com’è avvenuto finora. Si deve dunque concludere che siamo un Paese speciale che necessita di leggi speciali? Ritengo invece che anche l'Italia debba allinearsi a ciò che succede nei Paesi più sviluppati, dove la valutazione si basa solo sulla qualità scientifica recente e su altri indici appropriati a valutare il merito, la creatività e l'indipendenza di un ricercatore. Il Premio Nobel Sydney Brenner scrive: «Prima di sviluppare una pseudoscienza delle analisi delle citazioni dobbiamo ricordarci che è assolutamente importante giudicare il contenuto scientifico di ogni lavoro e che nulla può sostituire la sua conoscenza e la sua lettura. Dobbiamo anche riconoscere che la citazione spesso ci dice di più sulla sociologia della scienza che sulla scienza stessa». Per garantire il successo nel reclutamento è anche essenziale agire in maniera coerente sui meccanismi alla base del finanziamento delle università. Su questo l'ANVUR ha reso pubblica la versione preliminare del bando (VQR 2004-2010) e i criteri appaiono affidabili. La legge Gelmini ha abolito il ruolo delle Facoltà ed ha creato, come centro operativo centrale dell'impianto universitario, il Dipartimento. Sarebbe essenziale che l'ANVUR decidesse che una parte consistente del finanziamento ordinario finora destinato solo alle università, sia assegnato direttamente a queste strutture assieme ad altri incentivi finanziari. (Fonte: La Stampa, 07-09-2011)
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