Home 2011 7 Ottobre Riforma universitaria in Grecia
Riforma universitaria in Grecia PDF Stampa E-mail
Il Parlamento della Grecia ha iniziato a discutere una nuova riforma universitaria. Il testo in corso di approvazione introduce non poche novità. Seguendo le indicazioni del “Processo di Bologna”, viene introdotta la tripartizione dei cicli di studio e dei titoli. Oltre all’introduzione della conoscenza obbligatoria di almeno una lingua estera, sarà interdetto il proseguimento della frequenza agli studenti non iscritti per almeno due semestri. A decorrere dall’anno accademico 2013/14, i libri di testo non saranno più gratuiti e le dispense saranno disponibili sul web. Il progetto di riforma, oltre che dai docenti è stato fortemente contestato dalla 67a Conferenza dei Rettori, riunita lo scorso luglio a Volos, che tra l’altro ha lamentato il pericolo della dequalificazione dei corsi (passati da 4 a 3 anni), dei finanziamenti pubblici più ridotti (già decurtati del 30% nel 2010 e di un ulteriore 20% nel 2011) e dell’attribuzione di troppo elevati poteri decisori ai Consigli di amministrazione. L’Ocse ha presentato per la Grecia il suo Rapporto Strong Performers and Successful Reformes in Education: Education Police Advice for Greece, che propone azioni per quanto concerne il settore universitario che possano migliorare l’efficienza del sistema e ridurre sprechi e costi insostenibili. Tra le misure suggerite, si evidenziano: - l’urgente adozione di “una nuova normativa sulla governance”;- la creazione di un’Autorità indipendente (“Hellenic Higher Education Authority”) che fornisca assistenza tecnica per l’adozione delle necessarie riforme;- l’accorpamento delle strutture piccole e la creazione di un sistema binario (differenziato tra insegnamento universitario propriamente detto e altro di tipo più professionalizzante) con l’obiettivo di migliorare la produzione di laureati e conseguentemente il patrimonio delle risorse umane.
(Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas.it 09-09-2011)