L'abilitazione alla professione medica durante il corso di laurea |
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Mentre ci si laurea, si ottiene anche l'abilitazione alla professione medica. E negli stessi anni si compie pure il tirocinio obbligatorio. Se a questo si aggiunge una riduzione del periodo di specializzazione, per tagliare il traguardo della professione medica si risparmieranno almeno due anni. Partirà da queste tre principali modifiche il restyling al percorso di studi universitario delle facoltà di medicina e chirurgia, messo a punto dai ministri dell'istruzione e della salute, rispettivamente Gelmini e Fazio. Un provvedimento nell'aria già da diverse settimane quando, i titolari dei due dicasteri, avevano annunciato una riduzione del corso di studi con l'ipotesi di incorporare nell'ambito dei sei anni anche l'esame di Stato. La strada scelta invece, secondo quanto risulta a Italia0ggi, potrebbe essere quella di effettuare l'esame abilitante contestualmente a quello di laurea così come avviene per alcune professioni sanitarie. In sostanza in sede di esame sarà presente non solo la rappresentanza del corpo accademico ma anche quella del mondo delle professioni. Un provvedimento che se confermato ridurrebbe di un anno il tempo che intercorre tra la laurea e accesso alle scuole di specializzazione. La seconda modifica, invece, andrà a impattare sul tirocinio obbligatorio di tre mesi (un mese in un reparto chirurgico, un mese in un reparto di medicina e un mese presso l'ambulatorio di un medico di base) che sarà effettuato durante i sei anni di studio e non alla conclusione come avvenuto fino ad ora. Novità in arrivo anche per le scuole di specializzazione: l'obiettivo è di portare a quattro anni le specializzazioni che ora sono di cinque, importando il modello europeo e rimanendo così nei suoi limiti. In pratica, dove in Europa le specializzazioni sono inferiori ai cinque anni, lo saranno anche in Italia. Sul taglio ci sarebbe un accordo di massima: quattro anni per le scuole di specializzazione mediche, cinque per quelle chirurgiche. Il tandem Fazio-Gelmini punta anche a prevedere scuole di specializzazione con contratti a termine da parte delle Regioni agli specializzandi, almeno negli ultimi due anni. Un sistema per liberare risorse e consentire di accrescere il numero di specializzandi. L'obiettivo è anche quello di puntare a una maggiore integrazione tra Servizio sanitario nazionale e università nella formazione degli specializzandi. (Fonte: B. Pacelli, ItaliaOggi 28-07-2011)
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