Home 2011 27 Giugno La governance dell'Alma Mater
La governance dell'Alma Mater PDF Stampa E-mail
Una delle prime conseguenze della riforma dell’Università è quella che impone una radicale modifica dello Statuto, massima espressione di autonomia: oggi stiamo vivendo la fase finale nella decisione circa il nuovo assetto dell’Ateneo. Questo delicatissimo momento è passato sullo sfondo, soprattutto per le ultime vicende elettorali. Ma oggi ritorna d’attualità, considerato che si va verso le battute finali. Certamente il momento costituente del nuovo Ateneo, quello modellato secondo la riforma prevista dalla legge Gelmini, è sfuggito sia all’opinione pubblica sia alla grande massa degli studenti, ma esso verrà a incidere in maniera determinante sull’organizzazione tradizionale degli studi, anche quella più vicina alle famiglie e ai futuri studenti: ad esempio è possibile (anzi probabile) che scompaiano le Facoltà e che tutta la didattica e la ricerca sia accorpata nell’unità di base dei Dipartimenti, a loro volta ridimensionati nel numero, ma potenziati nelle funzioni. Sono modifiche epocali che segnano una svolta in tutti quelli che vedono l’Università come meta degli studi per i loro figli e per coloro che vi lavorano. Per il momento il coinvolgimento dei docenti e degli studenti è stato scarso in quanto l’elaborazione dell’unico testo circolato è frutto di una commissione rettorale, nata addirittura prima della riforma e per alcuni aggiustamenti al precedente Statuto. Oggi è possibile cambiare rotta nella stesura definitiva e far giungere delle proposte partecipative di modifiche e di miglioramento a un testo molto tecnico, ma che ancora non ha chiaro quello che sarà il futuro della governance d’Ateneo e come si attuerà il coinvolgimento dei docenti negli organismi chiave che dovranno portare avanti il gravosissimo impegno di consentire all’Alma mater di mantenere e anzi migliorare le sue posizioni nei rating dei migliori atenei del mondo. Un punto deve essere chiaro: l’Università è una communitas che vede la libertà d’insegnamento e di ricerca del singolo docente quale punto di riferimento cardine di un sistema. E in questa ottica il corollario naturale sarà quella per cui la democraticità delle scelte non può essere solo quella del momento elettivo del Rettore. Punti chiave non solo da non dimenticare, ma da costituire chiavi dominanti nell’intera riscrittura del nostro Statuto.
(Fonte: A. Carullo, Il Resto del Carlino 16-06-2011)