Home 2011 8 Giugno Alle aziende serve il laureato ricercatore-innovatore
Alle aziende serve il laureato ricercatore-innovatore PDF Stampa E-mail

La ricerca del perché la competitività del sistema-Paese perda terreno è tutt'uno con gli investimenti in ricerca e sviluppo, che vede l'Italia inchiodata all'1,23% del Pil contro i13,72 della Finlandia il 3,7 della Svezia e 112,68 della Germania (dati 2008). Dopo di noi, per restare nei confini dell'Unione europea, ci sono solo le Repubbliche baltiche, la Polonia, Malta e la Romania. Ma non si tratta solo di quattrini. Gli esperti ci ricordano ossessivamente che l'altro parametro spesso misconosciuto è quello dell'efficienza. Pochi soldi spesi bene è un conto. Pochi e non sfruttati al meglio è un lusso che nessuno si può permettere.

Le tare italiane non si esauriscono solo nella scarsità di risorse investite. Ricerca e istruzione vanno a braccetto. E pure qui non brilliamo. Il rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo, l'ha ricordato qualche tempo fa: dal 2000 al 2007 i laureati in Cina sono aumentati da due a sei milioni. Nello stesso periodo, in Italia, sono diminuiti. Da Bruxelles ci rammentano che nel nostro Paese la popolazione con un'istruzione universitaria (11,6%) e quella iscritta a corsi di formazione continua (6,8%) sono inferiori alla media Ue, pari al 22,8% e al 9,8 per cento. Per non parlare dei laureati in Scienze e Ingegneria, che nella patria delle discipline giuridiche e filosofiche registrano numeri decisamente inferiori rispetto a quelli degli altri partner comunitari. La controprova? In Italia ci sono 77 atenei che - come ricordava Profumo - si fregiano di essere «tutte università di ricerca» ma poi scontano il più basso numero di ricercatori a tempo pieno (3,37 per mille lavoratori in Italia contro una media dell'Unione di 5,57). Ovvio che tutto questo si riverberi sulla competitività delle piccole e medie imprese. Spiega Renato Ugo, presidente dell'Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale): «Alle aziende serve il ricercatore-innovatore, una figura esperta nello scouting tecnologico, cioè colui in grado di scovare tutte le tecnologie che interessano l'imprenditore per cui lavora. Altra cosa è il ricercatore-scopritore che sta nelle università».
(Fonte: M. Maugeri, Il Sole 24 Ore 24-05-2011)