Home 2011 23 Maggio Presentata la bozza del nuovo statuto
Presentata la bozza del nuovo statuto PDF Stampa E-mail

La bozza del nuovo statuto d’Ateneo è stata presentata questa mattina dal rettore Ivano Dionigi agli organi accademici. L'articolato è il risultato del lavoro della Commissione e fa seguito alle 23 audizioni che hanno coinvolto oltre 350 interlocutori. Fino al 10 giugno sarà oggetto di discussione presso tutta la comunità universitaria. Nel nuovo CDA dovrà essere garantita la presenza di almeno due donne e due uomini sugli 11 membri: in altre parole, il consiglio d’amministrazione dell’Università’ non potrà essere composto ne’ da soli uomini ne’ da sole donne.

Con le nuove regole, spiega il rettore, “il Senato accademico sarà elettivo, fortemente rappresentativo e darà gli indirizzi: è un po’ come se fosse il Parlamento”. Il CDA invece sarà nominato e sarà formato da cinque membri interni, tre esterni (selezionati in base a bandi e curricula), due rappresentanti degli studenti e il rettore.

Due gli organi accademici nuovi che saranno istituiti: la consulta del personale tecnico-amministrativo, che deve essere ancora definita perché “non deve collidere con il direttore amministrativo e con i sindacati”; la Consulta d’Ateneo con tutti gli stakeholder. Resta invece in sospeso il processo di aggregazione dei dipartimenti. “Da 70 voglio arrivare a 35 - spiega Dionigi - ma ci sono ancora sette casi che devo risolvere personalmente”. Uno di questi riguarda Medicina e anche per questo il rettore ha intenzione di vedere i ricercatori della Facoltà. In allegato allo statuto, assicura comunque il rettore, ci sarà anche il documento di identificazione di Scuole e dipartimenti.

Nel documento, spiega Dionigi, si affrontano i principi generali, le regole per scuole e dipartimenti, gli organi accademici e il multicampus. Mancano ancora, invece, le parti che riguardano l’organizzazione tecnico-amministrative dell’Università’, le regole per l’incompatibilità, tutta la sezione su biblioteche e musei, la commissione disciplinare e il garante d’Ateneo. Inoltre devono essere definite le norme transitorie per il funzionamento dell’Università tra l’approvazione definitiva del documento e l’attivazione delle nuove strutture. Entro il 10 giugno dovranno arrivare le proposte d’integrazione o emendamento alla bozza, ma già dal 6 giugno la commissione Statuto, il Senato e il CDA discuteranno “a ritmo serrato” sui nodi ancora da sciogliere.

“Ho fatto un appello alla responsabilità di tutti - riferisce il numero uno di Palazzo Poggi - non ci vogliono dilettanti allo sbaraglio, perché ne va della nostra funzione per i prossimi 20 anni. Noi siamo chiamati a traghettare l’Ateneo, lavoriamo per gli altri. Ci vuole un piccolo miracolo di responsabilità, non la banalità della polemica gratuita. Io sono anche disposto a cambiare tutto, ma solo se mi si dimostra che l’Ateneo sarà più a servizio degli studenti e della città, non delle corporazioni. Dobbiamo dare buona prova di noi, anche perché ci guardano tutti”, conclude Dionigi.
(Fonte: Il Resto del Carlino. Bologna 17-05-2011)